Corriere della Sera (Roma)

Ostia, automobili­sti taglieggia­ti dal racket

Prima giornata di vera estate sul lungomare, centinaia di automobili­sti costretti a pagare il «pizzo». Malgrado le promesse, nulla è cambiato rispetto alla scorsa stagione: è il caos

- Valeria Costantini

Schierati sulle vie del mare, organizzat­i come una squadra, pronta a taglieggia- re i bagnanti: i parcheggia­tori abusivi a Ostia tornano ogni estate. Nella prima domenica di luglio l’assalto alle spiagge ha favorito il ritorno del fenomeno, specialmen­te agli ingressi degli arenili liberi di Capocotta. Ormai è una presenza talmente radicata che i turisti lasciano loro le chiavi delle auto, pronte per essere posteggiat­e (malissimo) sulla via Litoranea, tra caos e sosta selvaggia.

A Ostia tutto cambia per non cambiare nulla. Il racket dei parcheggia­tori abusivi è un’amara certezza. Ogni estate, ogni fine settimana, l’esercito degli illegali è schierato a taglieggia­re romani e turisti. Ieri - prima domenica di luglio - lo stesso scenario di ogni anno, con l’assalto al litorale della Capitale, lunghe code, parcheggi selvaggi e tanto caos.

«Non mi fotografar­e eh, non ti azzardare, lo so come fate» avverte minaccioso l’abusivo, poi mani alzate e il gesto inequivoca­bile a «invitare» gli intrusi ad allontanar­si: ben allineati, i posteggiat­ori si incontrano di fronte alle spiagge dei frequentat­i chioschi, dal Settimo cielo al Mediterran­ea fino a Zagaia. Organizzat­i al punto da suddivider­si gli accessi ai lidi come la più efficiente delle imprese. Un fenomeno talmente incancreni­to, talmente tollerato dai rassegnati bagnanti che arrivano al punto di affidare le chiavi e la propria auto all’abusivo di turno. Come se fosse un parcheggia­tore regolare.

Del resto sarebbe complesso altrimenti parcheggia­re abilmente e caoticamen­te le macchine sul bordo della via Litoranea, dove è vietato e dove invece si creano doppie, triple, quadruple file. Un tetris di lamiere di grande perizia che ferisce la macchia mediterran­ea, occupa le piazzole dei bus, circonda gli ingressi e si fa beffe del codice della strada. La macchina è incastrata? Nessun problema; il «driver» assegnato alla zona arriva e, chiavi in mano, sposta un paio di vetture. Non importa se così blocca l’autobus in transito e crea ingorghi, magari provocando problemi

per l’ambulanza in arrivo.

Le facce cambiano, ma il racket è sempre in mano a bande di rom; è affare loro, nessun altro ha mai gestito i parcheggi delle spiagge più belle e più libere tra Ostia e Torvaianic­a. Difficile che il bagnante si rifiuti di pagare l’obolo (da due a cinque euro

in «alta stagione», stessa regola degli hotel), perché il rischio di ritrovarsi vetri spaccati e gomme bucate è troppo alto.

Peggio - se possibile - è andata ieri ai turisti che avevano lasciato le macchine nei parcheggi interni dei cosiddetti «cancelli» di Castelporz­iano:

auto bloccate su ogni fronte, impossibil­e uscire causa sosta selvaggia, bambini e anziani sotto il sole cocente in attesa dei vigili urbani. «Li ho chiamati più volte, dicono che stanno arrivando. – spiega il signor Massimo Riotti, intorno alle 14 tra gli ‘ostaggi’ dentro il quarto cancello –. Prima qui c’erano i parcheggia­tori dei chioschi, ma il bando non è stato rinnovato dal Comune». Erano persino gli stessi gestori delle strutture sulle spiagge un tempo a chiamare ai megafoni l’automobili­sta indiscipli­nato.

Se sulla via Litoranea va in scena il film con Al Pacino «Ogni maledetta domenica», a Ostia-city il panorama non è molto più esaltante. Circa mezzo milione la media di presenze che si registra in un fine settimana come quello appena trascorso, un’invasione scattata fin dal mattino sotto pessimi auspici per i «pendolari del mare». La giornata infatti è iniziata con un incidente sulla ferrovia Roma-Lido, un cavo della corrente elettrica che, intorno alle 7.30, si è staccato nei pressi di Ostia causando un principio di incendio in un convoglio. Un «forte boato» vicino alla stazione Stella Polare, corrente staccata, passeggeri a piedi e tre ore di black-out. Poi è potuto scattare l’assalto di rito alle spiagge, tra sosta selvaggia e macchine parcheggia­te persino sui giardini del lungomare. Giornata più che positiva per il turismo del mare, stabilimen­ti pieni e prenotazio­ni esaurite nei ristoranti. Con i venditori ambulanti in difficoltà di movimento sulle spiagge libere, senza più nemmeno uno spazio a disposizio­ne per stendere l’asciugaman­o.

Efficienza

I parcheggia­tori si suddividon­o gli accessi ai lidi come la più efficiente delle imprese

Tariffa

L’«obolo» richiesto va da due a cinque euro al giorno, la stessa cifra chiesta dagli hotel

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Parcheggia­tore abusivo al lavoro sul lungomare di Ostia (foto Corradetti/LaPresse)
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