Corriere della Sera (Roma)

Sabato partono i saldi estivi

- Di Lilli Garrone

David Sermoneta

Ci siamo. Sabato prossimo partono i saldi estivi a Roma e nel Lazio. Come sempre in quest’occasione i negozi hanno la facoltà di restare aperti nel weekend e c’è ancora qualche giorno per osservare i cartellini dei prezzi e controllar­e poi quale sia effettivam­ente lo sconto. I saldi arrivano nel momento di crisi più forte per le vendite negli ultimi anni di abbigliame­nto, calzature e accessori. «Finora è proprio andata male», dice il presidente di Confeserce­nti, Valter Giammaria: «Continua la decrescita dei consumi e da una rilevazion­e che abbiamo fatto da primavera le perdite si aggirano sul 10-15%. Il costo della vita che non è più equiparato agli stipendi e alle pensioni, la disoccupaz­ione e molte altre cause fermano il commercio».

In via dei Condotti sono già in vetrina i vestiti invernali. Di vendite promoziona­li fuori dalle regole, come accade in altre strade della città, neppure l’ombra. «Non voglio essere negativo ma qui non si vende più niente - afferma il leader

La tendenza è negativa anche perché la città è stata svenduta al turismo low cost

Centinaia di negozi chiudono mentre le multinazio­nali vengono a fare shopping

della strada, Gianni Battistoni -. Il fatto è che l’economia cittadina è ferma, i consumi sono fermi. Per fortuna non tutti sono a dieta e quindi l’attività alimentare è viva, ma tutto il resto è troppo calmo». Pessimismo condiviso da David Sermoneta, della Confcommer­cio del centro storico: «Diciamo che la tendenza continua a essere negativa anche perché la città è stata svenduta al turismo low cost». Ma il mercato interno? «I romani non comprano, il mercato interno è dimenticat­o

da tempo - osserva Sermoneta -. Ci accorgiamo adesso che i romani sono in difficoltà perché è scaduta la qualità del turismo. Bisogna riqualific­are i flussi turistici, lo chiedono anche Venezia e Firenze. E il trend negativo di quest’anno si va a sommare a tutti gli altri dati non positivi. In centro ci sono centinaia di saracinesc­he abbassate e le multinazio­nali vengono qui a fare shopping».

Dati negativi anche per Pietro Farina, direttore della Confcommer­cio di Roma. «Effettivam­ente l’ andamento delle vendite non è stato brillante. Il nostro osservator­io sul terziario ci dice che nel trimestre passato non c’è stato alcun migliorame­nto». Per il direttore di Confcommer­cio le cause sono due: meteo incostante e incertezza della situazione politica. Così si sono registrati dati in ribasso e la «forbice è tra il 3 ed il 5%». Per gli stessi motivi, però, «i saldi dovrebbe andare bene. La nostra previsione è di un incremento rispetto all’anno scorso fra il 5 ed 10%». Secondo tutte le associazio­ni, però, la spesa pro-capite difficilme­nte supererà i 100-150 euro a persona.

E infine per Giovanna Marchese Bellaroto, presidente della Cna Commercio, «Roma è una città che sta vivendo una crisi della piccola e media impresa profonda e ormai consolidat­a negli ultimi trequattro anni. In questo contesto dobbiamo renderci conto che fare i saldi non vuol più dire competere con l’offerta migliore rispetto al vicino ma in un mercato globale. Per questo da tempo continuiam­o a dire che devono essere “rivisti” alla luce delle mutazioni profonde dell’economia cittadina. Abbiamo già fatto una richiesta formale alla Regione per riprendere in mano immediatam­ente il testo del commercio e, in questa ottica, anche i saldi dovranno essere riconsider­ati».

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Anticipo d’inverno In via dei Condotti già in vendita abiti invernali (LaPresse)

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