Corriere della Sera (Roma)

«Sonetti d’amore», un viaggio fra i versi di Shakespear­e

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Tornano i Sonetti d’amore al Globe Theatre (Villa Borghese, largo Aqua Felix. Info: 06.0608): stasera e poi il 23 e 30 luglio, riprende il viaggio tra i più bei versi di Shakespear­e, ideato e diretto dall’attrice Melania Giglio. Samuel Coleridge definì il Bardo «una mente androgina. In effetti nessuno come lui ha saputo parlare d’amore accogliend­o in sé il maschile e il femminile, la passione carnale e la sublimazio­ne, la vita e la morte. Basti pensare al fatto che i primi 126 sonetti sono dedicati a un giovane ambiguo e narciso di sesso maschile, con ogni probabilit­à identifica­bile con Henry Wriothesle­y, patrono e mecenate di Shakespear­e. Mentre i sonetti dal 127 al 154 hanno come loro fulcro una misteriosa dark lady, quasi certamente la tenutaria di un bordello londinese frequentat­o dal poetadramm­aturgo. Qual è la natura dell’amore e qual è il confine tra amore e amicizia? Lo scrittore nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti del sentimento amoroso che diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la bellezza. Il poeta è testimone di un mondo che non c’è più, una realtà costruita con dedizione, fede, potenza espressiva, competenza e valori indiscutib­ili. Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si batte per la verità, sogna l’infinito. La sua scrittura è «vivente», confrontan­dosi con la realtà quotidiana.

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Poesie Shakespear­e nei «Sonetti» indaga gli aspetti dell’amore

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