DEGRADO E SLOGAN (INUTILI)
«Abbiamo 3 milioni di occhi che potenzialmente possono dirci cosa accade in città», ha proclamato la sindaca Virginia Raggi. Gli slogan a effetto funzionano se, dietro le parole, c’è una sostanza. Ovvero un progetto, una risposta alle promesse, un’idea amministrativa. Giorni fa abbiamo denunciato su queste pagine lo sfregio al Gianicolo, con l’approdo di tre camion bar mai visti prima. E la scomparsa misteriosa, da alcuni mesi, di una metà della cancellata ottocentesca di ingresso alla Passeggiata del Gianicolo, di fronte al Fontanone dell’Acqua Paola. Tutto questo avviene sotto migliaia di occhi ogni giorno, inclusi quelli di tanti turisti stupiti. Ebbene: le tre rivendite ambulanti sono ancora lì. E nessun esponente del non esiguo organico della Sovrintendenza Capitolina ha avuto un sobbalzo («Poffarbacco! ma davvero è sparita?») sufficiente per far sapere non tanto al Corriere della Sera quanto ai cittadini romani che fine abbia fatto la cancellata. È in restauro o è stata segata e immessa sul ben noto mercato clandestino dei metalli che a Roma prospera magnificamente? C’è da compatirli: parliamo degli stessi uffici che, per mesi, non si accorsero della collocazione abusiva della gigantesca scultura contemporanea «Omaggio a Mondrian» all’inizio del 2014. Nulla di cui stupirsi, insomma: è il perenne sonno della burocrazia romana. Lo stesso che calerà sui tre milioni di occhi, visto che segnalare non serve a niente.