Monchi avverte: «Chi vuole Alisson deve sbrigarsi»
Il d.s. della Roma: «Tutto ha un tempo»
«Ora è tempo di riposarsi e ricaricare le batterie per la prossima stagione». Parola di Alisson Becker, che però è uno dei (pochi) calciatori della Roma che ancora non sa con quale maglia giocherà il prossimo anno. Quello del portiere brasiliano, fuori ai quarti di finale dal Mondiale in Russia, è un fantasma che aleggia su Trigoria, dove, in un modo o nell’altro, si finisce sempre per parlare del suo futuro.
Anche ieri, infatti, durante la conferenza stampa di presentazione di Bryan Cristante, uno dei dieci acquisti finora realizzati dal club, il d.s. Monchi è stato costretto a fare chiarezza su una sfaccettatura della vicenda che non aveva ancora affrontato.
Qual è la «dead line» oltre la quale la Roma non si siederà nemmeno per ascoltare le offerte? Monchi non l’ha svelata, ma ha fatto capire che se qualcuno vuole davvero prendere Alisson, non può pensare di presentarsi gli ultimi giorni di mercato. «Tutto ha un tempo - le parole del dirigente - Noi non siamo esasperati. Non posso dire una data precisa, ma tutto ha un tempo. È logico no?».
Chelsea e Real Madrid, insomma, sono avvisate. Così come in Italia è avvisata la Juventus. «L’utopia nella vita non esiste se uno lavora, per questo lo scudetto non lo è. L’anno scorso è mancato poco per arrivare alla finale di Champions League e sono convinto che neanche il più positivo dei tifosi a settembre pensava di arrivarci. Negli ultimi sette anni ha vinto sempre la stessa squadra però noi dobbiamo provarci, con i fatti e non a parole».
E con i fatti Bryan Cristante, che con i 30 milioni (tra prestito, riscatto e bonus) è il centrocampista più caro della storia giallorossa, vuole conquistarsi la fiducia del tecnico Eusebio Di Francesco e non vuole far rimpiangere Nainggolan, ceduto all’Inter. «Il prezzo non mi pesa - le sue parole - ma è uno stimolo a fare sempre meglio. La maglia
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«Il prezzo pagato dalla società all’Atalanta non mi pesa, è solo un stimolo a fare meglio»
numero 4? Io non sono qui per fare la guerra a chi c’era prima. Penso solo a me stesso e al mio percorso».
Che Monchi immagina parallelo
Cristante/2
«Ho scelto la maglia numero 4 perché non sono in guerra con chi mi ha preceduto»
a quello di Lorenzo Pellegrini. «Con Bryan - le parole del d.s. - abbiamo preso il più forte centrocampista dello scorso campionato, non so se questo reparto è più forte dello scorso anno ma siamo contenti. Con Cristante e Pellegrini, che resterà a lungo con noi, la Roma si è garantita due calciatori che saranno importanti per il calcio italiano».