Raggi-Di Maio cabina di regia per la Capitale
Sui social il video di 48 secondi (con base musicale). La sindaca: questa volta si fa sul serio. E sulla sicurezza dice: confido in Salvini
È un video di 48 secondi pubblicato sulla pagina Facebook di Virginia Raggi a documentare il suo incontro di ieri con il vicepremier, Luigi Di Maio. Il filmato, breve ma ben congegnato (al posto dello speech una base musicale) restituisce il clima di cordialità. Per illustrare le immagini (mute) la sindaca scrive: «Abbiamo condiviso l’idea di costituire una cabina di regia per lo sviluppo di Roma con tutti i ministeri interessati. Questa volta si fa sul serio». Allusione polemica ai dissapori con l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che hanno affossato il tavolo per il rilancio della Capitale. Poche ore dopo, in diretta social, Raggi ribadirà: «Vogliamo poter avere delle interlocuzioni con i ministri in maniera diretta e riteniamo che questa cabina possa avere l’effetto auspicato». Nell’aggiornare i romani sulle cose fatte, la prima cittadina interviene sulla sicurezza: «Il controllo del territorio non è compito della polizia locale, ma delle forze dell’ordine attraverso il ministero dell’Interno e la Prefettura. Confidiamo
in Salvini».
Giuliano Pacetti, capogruppo M5S in aula Giulio Cesare, cavalca la polemica e attacca il precedente governo: «Programmazione e sostanza. Questa la portata dell’incontro tra la sindaca e il vicepremier. Finalmente ora abbiamo un interlocutore affidabile e competente. Vuol dire non promettere una scatola vuota come quella di quando c’era Calenda, quella dei 3,2 miliardi promessi di cui non si è visto un euro». Michele Azzola, segretario della Cgil Roma e Lazio, auspica «la collaborazione leale tra tutte le istituzioni interessate», per definire un «piano Marshall» in grado di risolvere le numerose criticità. Nel Pd il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si limita a poche battute: «Tutto ciò che aiuta Roma va bene». Se non fosse che ai 5S il filo diretto col governo amico servirà anche a bypassare la Regione e ad evitare il rimpallo di responsabilità. Di lì a poco la Pisana dovrà replicare alle accuse della sindaca sulla gestione del dopo Malagrotta («Dalla chiusura, nel 2013, Zingaretti non ha fatto nulla»). Nel frattempo insorgono i dem laziali: «Ci vuole una bella faccia tosta a parlare di cabina di regia interministeriale — è l’affondo di Enzo Foschi — dopo che Raggi ha fatto saltare il precedente tavolo visto che non era in grado di presentare progetti definitivi». Fabio Rampelli, vice presidente della Camera, stronca l’asse Raggi-Di Maio: «Capolavoro di truffa. Più che grillini... gamberi».