Gerini cant-attrice: «Il mio omaggio a Franco Califano»
Qualche estate fa, spettacolo con i Solis String Quartet
« Mi è capitato di conoscere Franco Califano una volta anni fa: eravamo entrambi ospiti in tv. Lo ricordo come un uomo elegante, un galantuomo, intorno a lui un alone di magnetismo... mi salutò col baciamano. Un gran bell’uomo».
Claudia Gerini, per una questione d’età, non appartiene alla generazione di chi è cresciuto con le canzoni del Califfo. «Da ragazzina i miei idoli erano Madonna e i Duran Duran... ma fu Federico (il musicista Zampaglione, suo ex compagno ndr) a introdurmi nel suo mondo, mi ha aiutato a entrare nel romanticismo e nella forte umanità del cantautore». E ora l’attrice gli rende omaggio con uno spettacolo concerto ideato e scritto da Stefano Valanzuolo: stasera alle 21 per la rassegna «I concerti nel parco» (Casa del jazz), è protagonista di Qualche estate
fa, vita, poesia e musica di Franco Califano, accompagnata dal Solis String Quartet, con la regia di Massimiliano Vado.
«Per me una sfida affascinante e anche rischiosa, perché so bene quanto il personaggio sia amato dal pubblico — continua Claudia — ma, da romana, ho abbracciato la sfida con entusiasmo». Uno spettacolo declinato al femminile: «Interpreto nove brani celebri, tra cui quello che dà il titolo alla messinscena, raccontati però da donne. Ogni pezzo è idealmente introdotto da una figura femminile che, tra realtà e fantasia, ha avuto in qualche modo a che fare con il musicista-poeta: dalla barbona, con cui una volta si fermò a parlare, alla prostituta che si innamora di lui e che quindi non chiede ricompense alla sua prestazione; dalla ragazzina innamorata che sposò giovanissimo alla sua stessa madre. Tante donne che narrano un pezzo della sua vita, episodi veri, realmente accaduti però romanzati».
Tra le canzoni raccontate e rese in musica con arrangiamenti originali, Tutto il resto è noia, Minuetto, La musica è finita, La nevicata del ’56. «È un affresco del suo mondo — spiega l’attrice-cantante — che vogliamo celebrare non in modo serioso, bensì scanzonato come era lui. Franco nei suoi componimenti parlava di debolezze umane, ma anche di sentimenti profondi, colpendo dritto al cuore con leggerezza e semplicità. E il nesso tra le diverse storie è la romanità — aggiunge — un forte attaccamento a Roma, a una filosofia di vita indolente, anche un po’ cinica, ma sempre sbandierando la propria libertà. Una libertà di comportamenti che ha pagato».
Non è nuova Gerini a questo genere di performance, l’anno scorso era in scena con Storie di Claudia, one woman show dove raccontava altre figure femminili, tra parole e musica: «Mi piacere lavorare con la voce e, stavolta, alcune canzoni di Califano mi emozionano profondamente. So bene che sono state interpretate da grandi cantanti, e io non lo sono perché principalmente faccio un altro mestiere, dunque non cerco paragoni con star come Mia Marini oppure Ornella Vanoni. Insieme ai musicisti che mi accompagnano e che firmano gli arrangiamenti, propongo una mia interpretazione».
Fa un altro mestiere, Claudia, e infatti è impegnata a 360 gradi su vari set di cinema e serie tv: dalle serie Suburra e L’ispettore Coliandro ai film Non sono un assassino, dove recita con Riccardo Scamarcio, Edoardo Pesce e Alessio Boni, e Dolceroma tratto dal romanzo di Pino Corrias Dormiremo da vecchi con la regia di Fabio Resinaro. «Il primo, un thriller tratto dal libro di Francesco Caringella, è ambientato nel sud Italia e io interpreto una pm che indaga sull’omicidio di un giudice. Il secondo è invece sullo sfondo di una Roma un po’ felliniana, in stile “grande bellezza”, dove sono la moglie ricca, altolocata, determinata di un produttore cinematografico».
Tanto cinema e tv, ma una particolare passione per il palcoscenico: «Sul set mi sento a casa mia, ma il teatro mi dà una carica, un’energia che non hanno eguali e ogni volta mi esaltano. Perché non c’è niente da fare, quando sei lì, davanti a una sala gremita di spettatori, per noi attori è adrenalina pura».
Al femminile Interpreto nove brani celebri, tra cui quello che dà il titolo allo show, raccontati però da donne