Operaio cade dal quarto piano e muore
Un tonfo sordo davanti a un palazzo al Portonaccio, proprio di fronte a un supermercato. Senza un grido. A terra un operaio romeno di 51 anni, morto sul colpo ieri pomeriggio alle 15 in via Galla Placidia 39. Inutili i soccorsi: il manovale, che lavorava per una ditta sulla quale la polizia sta ora svolgendo accertamenti, è caduto dal quarto piano. Un volo di oltre dodici metri che non gli ha lasciato scampo. Gli investigatori del commissariato Sant’Ippolito indagano per ricostruire la dinamica dell’incidente. Da un primo sopralluogo è emerso che il cinquantenne stava manovrando il montacarichi, usato per portare sacchi di detriti, attrezzi e bidoni di vernice fino all’appartamento in ristrutturazione, quando sarebbe rimasto impigliato nei cavi di sostegno che gli avrebbero fatto perdere l’equilibrio.
Una ricostruzione che passa anche dalle testimonianze raccolte da chi indaga e che ha sequestrato il montacarichi e l’appartamento trasformato in un cantiere. La polizia ha sentito il responsabile della ditta edile e alcuni colleghi del manovale deceduto per capire se il cinquantenne fosse in regola con il contratto di lavoro e indossasse le dotazioni di sicurezza, a cominciare dalle imbragature obbligatorie per chi si trova in alto per caricare o scaricare il materiale necessario per lavorare. A giudicare dalla dinamica della caduta, anche se saranno necessari ulteriori accertamenti, il manovale era libero, tanto che nulla ha impedito che cadesse di sotto. Per questo motivo è stata sequestrata anche l’attrezzatura in dotazione alla ditta, insieme con gli arnesi. In attesa di risultati dell’autopsia che dovrà stabilire se prima della caduta il romeno si sia sentito male, o abbia addirittura perso conoscenza, tanto da non essere in grado di reagire alla perdita di equilibrio e salvarsi.
La tragedia al Portonaccio ripropone ancora una volta il fenomeno delle «morti bianche». Secondo i dati della Filca Cisl di Roma le vittime nei cantieri del Lazio dal 2003 al 2017 sono state 197 115 delle quali in provincia di Roma, 67 nell’area urbana della Capitale. Molti gli stranieri, 42: 32 romeni, quattro polacchi due tunisini, due albanesi, un macedone e un egiziano.