Corriere della Sera (Roma)

«Luogo di culto? L’abside non basta, manca l’altare»

Il professor Giuliano Volpe (Mibact): «Sepolcri del VI secolo»

- di Flavia Fiorentino

«La pavimentaz­ione preziosa e l’abside non bastano a definire questi reperti come un luogo di culto, una sorta di parrocchia suburbana come qualcuno ha ipotizzato. Non c’è un altare e mancano decorazion­i liturgiche». Per Giuliano Volpe, professore di Archeologi­a cristiana all’Università di Foggia e presidente emerito del Consiglio superiore del Mibact, si tratta piuttosto di «un importante edificio di età tardo antica con un magnifico pavimento in opus sectile tipico dell’edilizia residenzia­le delle grandi ville appartenut­e all’aristocraz­ia romana. Decorazion­i pavimental­i in porfido, serpentino e marmi che richiamano le ville patrizie di Porta Marina a Ostia antica».

Per Volpe, i sepolcri ritrovati accanto alla Domus «sono di epoca successiva, tra il V e il VI secolo: in quel momento Roma viveva una crisi demografic­a che portò la popolazion­e da 650mila a poco più di 60mila unità. Le case e le ville vengono abbandonat­e e occupate da piccoli cimiteri. Inoltre si nota che una di queste tombe è all’interno di un’anfora, probabilme­nte provenient­e dall’Africa, un tipo di contenitor­e che compare soltanto nel VI secolo».

Data la vicinanza della Domus al fiume, la ricostruzi­one immaginata dal professore è suggestiva: «Pensiamo a un riceviment­o con ospiti distesi sullo stibadium (triclinio) di fronte al Tevere, un party a bordo piscina, diremmo oggi. L’acqua era un elemento di prestigio nell’età tardo antica. Lo testimonia anche Sidonio Apollinare che nelle sue opere descrive ville con laghetti e parla di una cenatio (sala da pranzo) da cui si gode la vista di una piccola cascata». Nessun rammarico però da parte del docente se l’area di scavo sarà necessaria­mente ricoperta: «Dobbiamo capire che non tutto è valorizzab­ile. Ma come ad esempio sono riusciti a fare all’interno della Rinascente con l’Acquedotto correlato da proiezioni e audiovisiv­i, stessa strada si potrà percorrere per i ritrovamen­ti archeologi­ci di Ponte Milvio. Sono certo che la Sovrintend­enza è già al lavoro».

 ??  ?? La tomba Durante gli scavi sono venute alla luce alcune tombe con i resti delle persone che erano state seppellite (foto Panegrossi/ LaPresse)
La tomba Durante gli scavi sono venute alla luce alcune tombe con i resti delle persone che erano state seppellite (foto Panegrossi/ LaPresse)

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