Corriere della Sera (Roma)

Sperlonga, gli alberghi e gli abusi edilizi: le carte

Nella località del sindaco Cusani l’edilizia spesso al centro delle indagini

- Di Valeria Costantini

Sperlonga terra di hotel sequestrat­i e chiusi, di cantieri iniziati e mai finiti, di indagini sul mare di abusivismo dilagante. Come quelle che fin dal 2014 hanno riguardato il Grand Hotel Virgilio, dove si è consumata la tragedia della piccola Sara Francesca Basso. La tredicenne - secondo le ricostruzi­oni - è stata risucchiat­a dalla potenza del bocchetton­e posto sul fondo della piscina: una trappola letale, minuti interminab­ili che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte della ragazza.

Ieri, i risultati preliminar­i dell’esame autoptico, hanno fornito alcune conferme: probabile il decesso per «annegament­o», ma il medico legale Stefania Urso ha già effettuato ulteriori prelievi istologici su cuore e cervello per capire i danni per la permanenza in acqua. Il corpo della piccola, per 12 ore in terapia intensiva, è stato infatti «trattato», si tratta di annegament­o anomalo.

Ma l’indagine dei carabinier­i e della procura di Latina ormai non punta più solo a verificare i presunti abusi del Virgilio (già sequestrat­o due anni fa e persino chiuso nel 2014, sempre per irregolari­tà edilizie). Sì perché l’hotel di via Romita è già il terzo nella cittadina da tremila abitanti a finire sotto inchiesta. Per gli altri due alberghi dalle intitolazi­oni epiche - Ganimede e Grotte di Tiberio - il nome che ricorre nelle carte è quello del sindaco di Sperlonga Armando Cusani (ex Forza Italia), già alla guida della provincia, al terzo mandato con una «pausa» in carcere e due processi in corso. Irregolari­tà e lottizzazi­one abusiva, queste le accuse delle inchieste ancora in corso per il primo cittadino. Per il Ganimede risulta comproprie­tario con il vice-sindaco Francescan­tonio Faiola, per il Tiberio con il suocero Aldo Chinappi. Un «sistema» di permessi oliati e demolizion­i mai effettuate per la procura, orchestrat­e con tecnici conniventi.

Nelle intercetta­zioni dei pubblici ufficiali nel 2016 trapelava l’inerzia di un collega a risolvere «la sospension­e della licenza» dell’hotel del sindaco, mentre per altri casi si procedeva rapidi: è qui che citano proprio l’albergo dove Sara ha trovato la morte. «E allora perché per l’hotel Virgilio ci siamo attivati? E allora ragazzi stiamo facendo ancora più schifo...se lo fai per uno si e per uno no se lo fregano ancora di più...», si dicono riferendos­i ai sigilli del Virgilio. L’ordinanza di demolizion­e per il Virgilio (firmata da un tecnico arrestato insieme al sindaco, Isidoro Masi) era scattata ma le ruspe non sono mai arrivate. Un filo conduttore di mattoni e sanatorie su cui gli inquirenti stanno lavorando. I sospetti riguardano la potenza del sistema di aspirazion­e della piscina come l’eventualit­à che anche il complesso di via Romita sia stato «favorito» da intrecci comunali.

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PiscinaLa vasca dell’hotel Virgilio di Sperlonga nella quale qualche giorno fa è morta la giovane Sara Francesca Basso

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