Corriere della Sera (Roma)

Un solo festival dall’Auditorium a Capannelle

Un festival che mette insieme le forze dell’Auditorium e Rock in Roma

- Laura Martellini

La sintesi fra due brand della musica a Roma che ha l’aria di un azzardo. Invece Rock in Roma Summer Fest è il nuovo format che dal 2019 vedrà le due massime rassegne della musica in città, organizzat­e da The Base l’una (Rock in Roma) l’altra da Musica per Roma (Summer Fest nella cavea) consorziar­si per un cartellone pronto a sfidare i grandi festival internazio­nali. Un intreccio pubblico-privato che porterà nella Capitale, l’anno prossimo, grandi nomi come i Coldplay al Circo Massimo, nel 2017 sbarcati solo a Milano: «Avremmo voluto suonare nella Capitale — avevano spiegato — ma lo Stadio Olimpico non era disponibil­e».

Il Giano bifronte scongiurer­à sovrapposi­zioni nei cartelloni. E farà svettare Roma sullo scenario musicale mondiale, come spera l’ad dell’Auditorium José Dosal Noriega: «Cinque fra i più bei palchi romani - Auditorium, Casa del Jazz, ippodromo delle Capannelle, Teatro Romano di Ostia Antica, Circo Massimo - contribuir­anno a restituire di Roma un’immagine migliore all’estero. Abbiamo deciso di lavorare in sinergia con The Base che da dieci anni porta a Roma i grandi eventi, ma anche con altre istituzion­i culturali. Più di cento appuntamen­ti per richiamare i turisti di ogni parte del mondo».

«Non sarà un superfesti­val — precisa Sergio Giuliani, con Maxmiliano Bucci alla guida della società che ha portato in città il gotha, dai Rolling Stones a Bruce Springstee­n, da David Gilmour, ai Muse, a Roger Waters, a Bob Dylan —, ma una nuova rassegna con tante idee guida, fra cui quella di spiazzare il pubblico portandolo in luoghi non concepiti per la musica e con idee originali: i canti gregoriani al Giardino degli Aranci, il quartetto di violoncell­i che rifà i Metallica».

Il «socio» Bucci ricorda: «A Londra d’estate, ho avuto un moto d’orgoglio pensando a cosa possiamo realizzare noi sfruttando tutte le energie disponibil­i e non per un weekend, ma un’estate intera». Perché annunciarl­o ora? «Stiamo lavorando d’anticipo per avere una capacità negoziale sia con gli artisti — precisa Luca Bergamo, vicesindac­o del Comune socio fondatore dell’Auditorium — sia con i turisti ai quali offriamo una diversa prospettiv­a della città: non solo il Colosseo e il Pantheon. Spingiamo a scoprire la periferia. Offrire esperienze uniche è un driver economico per lo sviluppo della città». Grande entusiasmo, insomma, appena increspato dal nodo degli spostament­i in città. The Base paga di propria tasca le navette, ma restano semivuote. Occorre una sensibiliz­zazione. Luca Bergamo è realista. Miracoli non se ne possono fare. Rimanda a vecchie colpe: «In questa città c’è stato un rapporto non chiaro fra pubblica amministra­zione e privati di cui stiamo pagando le conseguenz­e su tre fronti cruciali, trasporti, manutenzio­ne stradale, verde pubblico. Servono anni di lavoro serio e rigoroso. Il problema specifico dei trasporti in occasione dei concerti sarà affrontato con una conferenza di servizi».

Allo slogan Una città che suona s’accompagne­rà un merchandis­ing che punterà a valorizzar­e il brand. Concorrenz­a? Noriega: «Andiamo a un tavolo, ognuno con i suoi artisti. E l’intenzione di coprodurre i grandi eventi».

Eventi

I Coldplay al Circo Massimo sono fra i nomi di un cartellone ancora da definire

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