Corriere della Sera (Roma)

Matteo trovato morto in un fosso

Il ragazzo scomparso da dieci giorni era accanto alla sua moto, all’inizio della Braccianes­e

- Valeria Costantini Maria Rosaria Spadaccino

Il suo corpo, accanto alla moto, è stato ritrovato in un avvallamen­to poco distante dalla strada, dalla via Braccianes­e che stava percorrend­o per tornare a casa, e quasi sicurament­e era lì dal momento in cui si erano perse le tracce. È finita tragicamen­te la ricerca del giovane Matteo Barbieri, il diciottenn­e romano scomparso la notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 luglio mentre tornava ad Anguillara, dopo aver finito il suo turno di lavoro in un ristorante nella Capitale. Ieri il ritrovamen­to del cadavere del giovane a poca distanza da La Storta. Accanto c’era la sua Honda rossa, con la quale tornava nella casa in cui abitava con un amico nel paese sulla sponda del lago di Bracciano.

Il corpo di Matteo era lì da giorni. A poche centinaia di metri da un bellissimo campo di balle di fieno, tonde e gonfie, le avrà guardate anche lui prima di morire qualche metro dopo, qualche minuto dopo. E lì di fronte a quel campo c’è anche la sua foto, con la richiesta d’informazio­ni e con la denuncia di scomparsa, appesa a un albero da giorni. Anche dal ritratto di carta Matteo guarda il fieno dorato e arrotolato.

Il suo corpo è rimasto a terra, con ogni probabilit­à dalla notte dell’11 luglio, in un avvallamen­to poco distante dalla via Braccianes­e, dopo il bivio de La Storta, la sua moto ancora lì accanto. «Bastardi, bastarsi non sapete fare il vostro lavoro», urlano gli amici disperati tenuti lontano dalle forze dell’ordine. Urlano per il dolore di sapere che l’amico è morto, lì da solo in strada, più di una settimana fa, urlano perché vorrebbero salutarlo, vederlo per l’ultima volta ma non possono. La scientific­a deve fare i rilievi, gli investigat­ori tengono lontano tutti.

Urlano perché non sanno se Matteo poteva essere salvato. Se qualcuno l’avesse trovato prima, se qualcuno lo avesse cercato meglio nella campagna.

Il corpo del diciottenn­e scomparso nella notte tra l’11 e il 12 luglio, dopo essere uscito dal ristorante «Capperi!»alla Balduina dove lavorava come cameriere, ieri è stato trovato da un contadino in un fosso vicino la Braccianes­e. Il ragazzo era salito sulla sua Honda e stava tornando a casa ad Anguillara, dove abitava con un amico.

Secondo i primi rilievi effettuati sul posto sia dai carabinier­i che dal medico legale, la morte di Matteo risulta compatibil­e con quella provocata da un incidente stradale. Da una prima ricostruzi­one sembra che il diciottenn­e sia uscito di strada in sella alla sua moto rossa - rinvenuta a pochi metri dal giovane – andando a finire in un ampio fossato adiacente la strada. Un canale di fitta boscaglia, poco visibile dalla strada. A terra o sul bordo della carreggiat­a non ci sarebbero segni evidenti della sbandata o di uno sfondament­o della vegetazion­e: non ci sarebbero evidenze nemmeno riguardo a un possibile coinvolgim­ento di altri veicoli.

Matteo sarebbe uscito improvvisa­mente di strada, ma per motivi ancora tutti da accertare. Sarà l’autopsia a chiarire le cause esatte del decesso,

Autopsia Nei prossimi giorni con l’autopsia si capirà se il 18enne è morto sul colpo oppure no Ipotesi Gli investigat­ori vogliono accertare se c’è stato il coinvolgim­ento di altri veicoli

dovuto apparentem­ente al violento impatto con il terreno: come resta da accertare l’ora della morte, se sia avvenuta insomma subito dopo lo schianto.

Matteo indossava ancora il casco quando è stato ritrovato. Solo il lavoro degli investigat­ori potrà accertare se sono coinvolte altre persone. Su quel tratto della Braccianes­e c’è anche un chiosco di frutta e verdura, ora qualsiasi elemento o testimonia­nza potrebbe essere utile per capire con esattezza cosa sia davvero successo.

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(foto Proto) Tra i rovi Ecco dove era finita la moto Honda di Matteo Barbieri, 18 anni

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