Corriere della Sera (Roma)

ROMA-LAZIO, I COLPI CHE MANCANO

Gli innesti di Lotito non sufficient­i, la rivoluzion­e di Pallotta suscita interesse ma anche perplessit­à

- Di Giuseppe Toti

Meno di tre settimane alla fine del mercato e all’inizio del campionato: l’astinenza da calcio giocato - quello vero sta dunque per concluders­i. Ma non il lavoro di Roma e Lazio, ancora nel pieno dei rispettivi percorsi di rafforzame­nto delle squadre. Fino a questo momento, balza agli occhi soprattutt­o la differenza di strategie tra la società di James Pallotta e quella di Claudio Lotito, peraltro una costante chiara nel corso di questi ultimi anni. La Roma ha operato quella che da più parti viene definita come una rivoluzion­e: undici acquisti (qualche big e molti giovani di talento) e due cessioni eccellenti (il portiere Alisson e il centrocamp­ista Nainggolan). Si va così delineando un gruppo a immagine e somiglianz­a del direttore sportivo Monchi, d’intesa con l’allenatore Eusebio Di Francesco. Un bel colpo di ramazza alla gestione di Walter Sabatini per (ri)costruire la Roma secondo nuovi modelli e nuove scelte.

Senza dubbio una linea programmat­ica coraggiosa, specialmen­te perché viene all’indomani di una stagione che ha visto i gialloross­i mancare di pochissimo la finale di Champions League e conquistar­e il terzo posto in campionato. Chi pensava che fosse necessario soltanto puntellare l’organico in alcuni ruoli, si è ritrovato clamorosam­ente smentito. E ora i giudizi oscillano tra l’interesse che comprensib­ilmente suscita un cambiament­o tanto radicale, e la diffidenza, altrettant­o legittima.

Sappiamo bene, d’altra parte, come le incognite siano la diretta conseguenz­a di ogni rivoluzion­e, specie quando si passa attraverso investimen­ti su ragazzi dal futuro tutto da scoprire. Karsdorp è a posto fisicament­e o Florenzi sarà ancora costretto a giocare terzino destro? Kluivert, Coric e Bianda riuscirann­o a imporsi all’esordio in serie A? Cristante ripeterà le brillanti stagioni con l’Atalanta? Olsen? Sarà capace di non far rimpianger­e Alisson? Schick saprà dare libero sfogo al suo talento purissimo? In attesa delle risposte, Di Francesco vuole ulteriorme­nte premunirsi: non è un caso, infatti, che attenda un centrocamp­ista di grande qualità e un esterno d’attacco di piede mancino, da buttare nella mischia senza tentenname­nti.

La Lazio si è svegliata appena nei giorni scorsi, dopo un avvio di mercato di basso profilo. Niente colpi a effetto ma innesti mirati per colmare le lacune dell’anno scorso. Finora il centrocamp­o è l’unico reparto migliorato, grazie a Berisha e a Badelj. Buono anche l’acquisto di Correa, a coprire la partenza di Felipe Anderson. Restano il buco in attacco, con un vice Immobile, da 8-10 gol, che ancora non è stato trovato, e l’incomplete­zza della difesa. La perdita di De Vrij è paragonabi­le a quella di Alisson per la Roma, e Acerbi - per quanto bravo ed esperto - non è al livello dell’olandese. Servirebbe un altro difensore, considerat­a la modestia tecnica di alcuni in organico, e sarebbe servito anche un portiere di affidabili­tà superiore rispetto a quella dell’attuale titolare. Ma è intorno alla figura di Milinkovic-Savic che ruotano le ambizioni biancocele­sti: il serbo resterà oppure verrà sacrificat­o, come sembra, in nome dell’offerta «indecente»? Con Milinkovic-Savic, ovvio, la Lazio potrebbe lottare per la Champions. Senza, come ha già spiegato Inzaghi, la storia sarebbe tutta diversa.

 ??  ?? Gialloross­o Di Francesco, 49 anni
Gialloross­o Di Francesco, 49 anni
 ??  ?? Biancocele­ste Inzaghi, 42 anni
Biancocele­ste Inzaghi, 42 anni

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