Corriere della Sera (Roma)

Va al mare in Spagna e manda il certificat­o medico: dipendente del Comune rischia il processo per truffa

- Giulio De Santis

Era andato a curare i dolori alla spalla destra, quasi immobilizz­ata, tra i granelli di sabbia bianca e il sole di Palma di Maiorca. E proprio da lì, dalla principale isola delle Baleari, Mattia Rizzo, 42 anni, dipendente del Comune, ha spedito il certificat­o medico attestante la sua assenza di trenta giorni dal lavoro.

Ora però, a causa di quel mese dedicato alla guarigione trascorso nell’arcipelago spagnolo, anziché a casa, l’impiegato rischia di finire sotto processo: l’accusa è di truffa ai danni dello Stato, reato per il quale il pm Corrado Fasanelli ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo gli inquirenti infatti Rizzo non sarebbe stato affetto da alcuna patologia, avendo deciso di trascorrer­e lo stop forzato a Palma di Maiorca. Luogo che - sostiene la procura - non garantisce né il riposo né la cura prescritti dal medico, non coinvolto nell’inchiesta. In particolar­e, il pm contesta all’impiegato l’ingiusto profitto ottenuto nel ricevere la retribuzio­ne prevista per i giorni di assenza.

Il periodo individuat­o da Rizzo per rimettere a posto la spalla godendosi il mare di Maiorca risale all’estate del 2014. Partito il 7 agosto, Rizzo era rimasto sull’isola fino al 7 settembre. A segnalare a quell’epoca l’imputato agli inquirenti era stato lo stesso Campidogli­o che, subito dopo aver ricevuto dall’isola il fax con il documento attestante l’esenzione dall’attività lavorativa, aveva depositato una denuncia a piazzale Clodio.

In un primo momento, poi, a complicare la posizione dell’impiegato c’era stata anche una foto postata sulla sua bacheca Facebook proprio nei giorni della sua permanenza a Palma. Immagine dove si vede Rizzo giocare

Lo scatto

Su Fb una foto ritrae l’impiegato mentre gioca a beach volley a Palma di Maiorca

a beach volley. Sport difficile da praticare per chi sosteneva di avere problemi di extra rotazione e abduzione attiva alla spalla, come diagnostic­ato dal dottore. Pure questo elemento ha spinto il Comune a presentare la querela. Tuttavia in seguito la foto è stata scartata come fonte di prova: non c’è certezza che sia stata scattata proprio nei giorni dello stop per i dolori alla spalla. Lo scatto potrebbe essere stato fatto anche molto prima di quel viaggio.

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