Roma e Lazio, tre anni di Dzeko e Milinkovic
Se li ricorda bene, quei quattromila che lo aspettarono all’aeroporto di Fiumicino. L’anniversario del suo sbarco, ieri, Edin Dzeko lo ha festeggiato anche su Instagram, con una foto di quel pomeriggio di agosto pieno di tifosi e di amore.
Tre anni e un giorno fa, iniziava la sua avventura con la maglia giallorossa e a Roma, Dzeko, ha vissuto almeno due vite.
La prima è durata tutta una stagione, quella del cambio in panchina tra Rudi Garcia e Luciano Spalletti: la corsa sotto la curva Sud al debutto all’Olimpico contro la Juventus, dopo aver saltato sulla testa di Chiellini e segnato il 2-0, prima di tante difficoltà e del malumore dei tifosi, che non erano riusciti a vedere con continuità il centravanti sognato dai tempi di Gabriel Omar Batistuta.
Poi la metamorfosi del secondo anno, chiuso con 29 gol in campionato (39 comprese anche le coppe), record in carriera per il bomber di Sarajevo. La scorsa stagione è stata una via di mezzo: sedici in campionato più otto in Champions League, di cui cinque nelle ultime cinque partite tra Shakhtar Donetsk, Barcellona e Liverpool. Partite che Dzeko, se le cose fossero andate diversamente nel mercato di gennaio, avrebbe potuto non giocare: a trattativa avanzata tra la Roma e il Chelsea, però, si è messa in mezzo anche Amra, la signora Dzeko. Innamorata della Capitale e decisiva nella scelta del bosniaco di rimanere in Italia.
Quando, nell’estate del 2015, Edin arrivò a Roma, c’erano soltanto quattro giocatori che già facevano parte della squadra attuale: Manolas, Florenzi, De Rossi e Strootman, a cui si sarebbero aggiunti - a gennaio - Perotti ed El Shaarawy. Tre anni dopo, Dzeko oltre a essere un veterano dello spogliatoio ne è diventato uno dei leader. C’è Schick, pagato 40 milioni, che scalpita e dopo le difficoltà del primo anno (le stesse che ebbe Dzeko, pagato però meno della metà) nelle prime amichevoli della nuova stagione è partito bene. Di Francesco, però, sa che con Dzeko va sul sicuro. Lo ha schierato tra i titolari nella seconda amichevole della tournée americana contro il Barcellona e lo farà (dall’inizio o a partita in corso) stanotte alle 2.05 a East Rutherford, contro il Real Madrid, nel test che chiuderà il tour.