Corriere della Sera (Roma)

FUORI TEMPO MASSIMO

- Di Federico Fubini

Qualcuno, un anno fa pronunciav­a queste parole sul conto dell’Atac. «Ormai l’effetto combinato dell’anzianità del parco mezzi e l’impossibil­ità di fare interventi di manutenzio­ne, dato che non si trovano fornitori disposti a darci credito, fa sì che non si riesca a far fronte alle esigenze di normale funzioname­nto». E ancora: «Bisogna avere il coraggio di affrontare la drammatica dimensione del debito che si trascina da tempo. Occorrono misure serie e immediate. Bisogna ripristina­re un sistema di controllo sulle regole che pur ci sono ma che da tempo nessuno rispetta, per cui ognuno fa ciò che gli pare». E infine: «Continuare così è da irresponsa­bili, aggrava i problemi e non mi pare nemmeno legittimo». Così parlava il direttore generale dell’Atac Bruno Rota a fine luglio 2017 e per questo è stato licenziato dal Comune. Chi è venuto dopo di lui ha dovuto accettare che la strada di un concordato preventivo, proposta invano da Rota, resta l’unica percorribi­le. Ma da allora è passato un anno e i passi avanti sono stati pochissimi. Le condizioni dell’Atac peggiorano ogni giorno e gli abitanti di Roma continuano a pagarne il prezzo. Le procedure di concordato sono state avviate in ritardo e in modo non convincent­e, infatti al primo tentativo sono state respinte dai giudici. E il Comune di Roma continua a viaggiare fuori tempo massimo, nella nebbia dell’incertezza. Ma è su questi aspetti concreti, non sugli slogan, che gli elettori lo giudichera­nno.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy