Tre anni di Sergej, pagato 9 milioni adesso ne vale 100
«Nove milioni per comprare me? Mi sembrano troppi». Sono passati tre anni dal giorno in cui un ragazzone, metà serbo e metà spagnolo, pronunciò questa frase a commento del suo trasferimento dal Genk alla Lazio. Chissà se certe parole fecero paura a Lotito: mica avrò buttato i miei soldi...
Non li ha buttati: MilinkovicSavic oggi vale almeno dieci volte di più (per qualcuno anche venti, almeno fino a qualche settimana fa). E pazienza se il club biancoceleste ha dovuto spendere altri nove milioni per riscattarlo interamente, evitando di pagare al Genk il 50% della futura rivendita: l’operazione rimane un maxi affare sia economico che tecnico, visto che tra serie A e Coppe ha segnato tra l’altro 24 gol in 122 presenze.
Il 6 agosto 2015, quando ne annunciò l’acquisto, la Lazio era soddisfatta per la vittoria di mercato nei confronti della Fiorentina, che aveva comprato il centrocampista dal Genk, lo aveva persino fatto atterrare a Firenze e poi era stata costretta a rinunciare all’affare perché Sergej, in lacrime, si era rifiutato di firmare benché fosse già all’interno della sede viola: «Voglio andare a Roma». Un rifiuto di cui oggi la Lazio si gode i benefici.
Ma saranno benefici economici – e Lotito in questo caso brinderebbe a champagne – oppure tecnici, con totale soddisfazione di Simone Inzaghi? In estrema sintesi: Milinkovic-Savic parte o resta? Nelle ultime ore, dall’Inghilterra, arriva la notizia di un imminente assalto del Manchester United al centrocampista: l’offerta per la Lazio sarebbe quasi pronta e il suo acquisto coinciderebbe con la cessione di Pogba al Real Madrid. Attenzione, però, perché il tempo a disposizione dei Red Devils per chiudere la doppia operazione è esiguo: il mercato in entrata per i club di Premier League chiude giovedì.
Nel caso in cui l’offerta dello United rimanesse solo un progetto, Milinkovic-Savic resterebbe comunque il frutto del desiderio di importanti club spagnoli (soprattutto il Real) e anche italiani. Ieri Leonardo ha quasi escluso il Milan dalla corsa al serbo («Sapete quanto lo apprezzi, ma non è un’operazione possibile per noi»), mentre Inter e soprattutto Juventus rimangono vigili.