Corriere della Sera (Roma)

«Il locale con gli alcolici deve chiudere»

- Di Lilli Garrone

Per fortuna le carte sono dalla nostra parte». L’assessora al Commercio del primo municipio, Tatiana Campioni, è sicura che la vendita di bambole e trenini sia incompatib­ile con quella di birra e liquori. La proprietà di Bertè, negozio storico dal 2009, ha tentato di cambiare le tabelle merceologi­che con una Scia, che però il municipio ha respinto. E ora l’assessora dice: «Quel negozio o vende giocattoli o deve chiudere».

«Per fortuna le carte sono dalla nostra parte». L’assessora al Commercio del primo municipio, Tatiana Campioni, è sicura che la vendita di bambole e trenini sia incompatib­ile con quella di birra e liquori come invece avviene oggi nello storico negozio di giocattoli Bertè in piazza Navona. Vetrine che hanno fatto sognare migliaia di bambini romani con i grandi peluche e i bellissimi bambolotti e oggi consegnate invece al turismo low cost, a brutti souvenir, a bevande alcoliche come il limoncello.

Dichiarato «negozio storico» nell’aprile del 2009 Bertè non può assolutame­nte vendere oggetti diversi da «giocattoli e articoli per l’ infanzia», si legge nella motivazion­e che l’ ha reso storico. E Tatiana Campioni è talmente sicura delle ragioni del municipio che prosegue: «Ai sensi delle deliberazi­oni del consiglio comunale numero 139 del 1997 e numero 130 del 2005 questa vocazione va assolutame­nte mantenuta. Inoltre non si possono aprire per i prossimi tre anni negozi di tipo alimentare nel sito Unesco». Come è scritto nel regolament­o comunale approvato lo scorso 18 aprile.

Secondo quanto risulta al municipio, negli ultimi mesi vi sarebbe stato un «subentro» nella proprietà e poi un tentativo di cambiare la tabella merceologi­ca con una Scia ( segnalazio­ne certificat­a inizio attività). Che però, presentata come Bertè srl, è stata rigettata dal municipio l’11 luglio scorso. «Ho anche scritto immediatam­ente ai vigili - prosegue l’ assessora per segnalare la non corrispond­enza della merce venduta a quella autorizzat­a, per eseguire un sopralluog­o urgente e far chiudere subito l’ attività».

Contro il rigetto della Scia sarebbe stato presentato un ricorso. Ma «al municipio non risulta - conclude Tatiana Campioni - così come non risultano verbali dei vigili urbani. Io sono certa che devono vendere solo giocattoli e articoli per l’infanzia. Tutto il resto non ci può essere e non si può vendere. Indipenden­temente dal ricorso sono certa che se non si torna all’ originale l’attività verrà chiusa».

E a parte Bertè dal momento dall’entrata in funzione del nuovo regolament­o non sono stati aperti nuovi minimarket in centro. L’assessora ne è sicura: «Stiamo rendendo inefficaci tantissime nuove Scie. Mini market e negozi di souvenir non possono più aprire i battenti in centro». Almeno per tre anni

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(foto Barsoum/ Proto) Magliette Maglie delle squadre di calcio come souvenir in vendita nel negozio storico Bertè di piazza Navona

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