Álvaro Soler in concerto fa ballare Valmontone al ritmo della «Cintura»
Il re delle hit estive stasera chiude la rassegna di Valmontone al ritmo di «Sofia» e «La cintura»
Álvaro Soler è il re delle hit estive dopo «El mismo sol» e «Sofia», quest’anno tocca a «La cintura». Stasera il cantante e autore spagnolo — cresciuto fra Barcellona, Berlino e Tokyo — sarà in concerto al Valmontone Outlet Summer Fest.
Si intitola La cintura (che vuol dire «vita» in spagnolo) ed è uno dei tormentoni di quest’estate. Dopo Sofia ed El mismo sol Álvaro Soler ha messo a segno un altro colpo da più di cento milioni di visualizzazioni su YouTube. «Non lo so come si scrive un successo, sicuramente non a tavolino», ha raccontato ai microfoni di una radio. In realtà la sua ricetta per il tormentone l’aveva confessata poco tempo fa: «Una combinazione di elementi che devono incastrarsi al momento giusto. Andare in spiaggia o fare un giro in macchina con i finestrini abbassati ascoltando una canzone sotto il sole: ecco la mia idea di musica come colonna sonora dell’estate». Nel frattempo, La cintura è diventata una parodia per omaggiare Palermo. Nel video di e con Nicolò Piccione anche la partecipazione di alcuni giovani migranti che vivono nel capoluogo siciliano.
Giovane (27 anni), bello e pure gentile («Non è certo perché sono piacente che ho successo. Prima dell’aspetto, c’è l’interiorità»), Álvaro stasera con il suo concerto chiuderà la seconda edizione del Valmontone Outlet Summer Festival. In scaletta tutte le sue canzoni più note, compresa Libre che ha cantato pure insieme a Emma.
Nato a Barcellona da papà tedesco e mamma spagnola, ha vissuto fino a 17 anni a Tokyo. La musica però è sempre stata la sua passione (a dieci anni cominciò a prendere lezioni di pianoforte), da adolescente passava le ore al computer a sperimentare suoni nuovi. «Le possibilità erano infinite — ha ricordato — era come mettere insieme i tasselli di un puzzle. Molto meglio che passare il tempo davanti ai videogiochi». Nel 2010 con suo fratello fondò gli Urban Lights. «Però mi ero dato un tempo, due anni — ha detto a un giornale spagnolo — se in quel periodo non avessi ottenuto niente nel mondo della musica lo avrei dimenticato per sempre». Prima della scadenza una major volle lui e la sua band. Sono stati anni compli- cati che lo portarono anche a pensare di abbandonare i suoi sogni. «In questo mondo tutto è complicato», ha detto lui che se avesse fallito nella musica si sarebbe dedicato al design industriale (l’altro suo sogno era di lavorare per Pininfarina). Poi però sono arrivate El mismo sol (e il duetto con Jennifer Lopez) e Sofia (460 milioni di views su YouTube). Nonostante tutto, la sua rimane un’anima da ingegnere («Sono strutturato. Non sono una rockstar e nemmeno un bohémien»). Anche i modi gentili e la faccia da bravo ragazzo lo hanno portato fino a «X Factor» edizione 2016. È stato il giudice nella categoria band. Una esperienza definita da lui stesso come «parecchio impegnativa». E ha aggiunto: «È per la musica che sono venuto in Italia, e alla musica torno. Confesso, ho paura: facile scrivere due/tre canzoni che schizzano in vetta alle classifiche, ma nel secondo album si gioca tutto. Devi far vedere chi sei». La cintura — che anticipa il nuovo disco, Mar de colores, in uscita a settembre — dimostra che le sue paure erano infondate. «Sarà un disco diverso dal precedente — ha anticipato Álvaro — con canzoni più aggressive che si possono suonare direttamente in discoteca».