Corriere della Sera (Roma)

Pigneto in musica: Le Sigarette, il duo indie rock

Rock alternativ­o, personale, strambo, dai tratti clowneschi: Jacopo Dell’Abate e Lorenzo Lemme suoneranno domani a Festambien­te

- di Marco Andreetti

Batteria, chitarra e voci. In mezzo a tanto indie che poi indie non è, ecco un rock veramente alternativ­o, personale, strambo, dai tratti clowneschi. Sono un duo e si chiamano Le Sigarette. Ma uno dei due non fuma più. Jacopo Dell’Abate e Lorenzo Lemme domani suoneranno per Festambien­te i pezzi dei loro primi due album (ore 00.45, piazza Economia Civile, Rispescia, tel. 056448771).

Nella primavera del 2015 hanno pubblicato 2+2=8. Nove brani interament­e autoprodot­ti grazie a una campagna su Musicraise­r. Le ottime recensioni hanno creato il terreno ideale per il primo tour. Due anni, oltre cento live in Italia. Due anni che Lorenzo non fuma più. «Ho smesso — racconta — anche se in realtà sono tre sere di fila che ho fatto un tiro. Difficile resistere. D’estate, la sera... Jacopo invece fuma. Prova a smettere, ma lui non ce la può fare». Hanno scelto questo nome perché quando è nato il gruppo Lorenzo scroccava continuame­nte sigarette da Jacopo. «Nel frattempo mi è iniziato a fischiare un orecchio — aggiunge — e ho notato che se non fumo mi fischia di meno. Quindi ho smesso. Ma le sigarette ci interessan­o anche per il riferiment­o a un consumo della musica compulsivo».

Jacopo (classe 84, chitarra, lavora anche come fonico) e Lorenzo (classe 78, batteria) sono cresciuti musicalmen­te nella scena indipenden­te romana. «Jacopo è di Lecce — racconta Lorenzo — però vive a Roma da anni. È arrivato dopo che ha fatto la scuola di fonico a Milano. Io invece sono romano, Magliana». Da qualche anno vivono tutti e due al Pigneto. «Zona artistica — scherza Lorenzo — è il posto dove devi stare se ti occupi di musica. È più facile incontrare la gente. I creativi stanno tutti qui. Io in realtà vivo alla Certosa, a Torpignatt­ara. Jacopo è riuscito a trovare una situazione ancora accessibil­e al Pigneto». Perché ormai abitare al Pigneto costa. Torpigna, come la chiamano, Prenestino e la Marranella sono diventate le zone dormitorio di chi poi — un quarto d’ora a piedi — bazzica sempre al Pigneto per la vita sociale. Anche se il Pigne- to non è più quello di dieci anni fa. «È vero — conferma Lorenzo — la proposta artistica era diversa. Adesso negli stessi posti dove suonavano gli Zu presentano l’ultimo progettino pop dell’etichettin­a indipenden­te. Prima era più undergroun­d. Si potevano sentire concerti davvero potenti». Tra i vari club regge il Fanfulla che come dice Lorenzo «tiene ancora linea dura. Ma per la gente sa di vecchio. Preferisco-

no Trentaform­iche, Largo e posti nuovi che spuntano come funghi».

Il lavoro delle Sigarette ha suscitato invece l’interesse di ‘Na cosetta, altro locale del Pigneto che da due anni a questa parte si è imposto come punto di riferiment­o della migliore scena indipenden­te italiana. «’Na cosetta ha deciso di pubblicare produrre e curare l’uscita del nostro secondo album — racconta Lorenzo — abbiamo suonato lì il primo disco ed è stato subito grande amore. Loro si sono proposti di produrci. Non volevamo ripetere l’autoproduz­ione. È un massacro fare tutto da soli».

Al gruppo di produzione di La musica non serve a niente si è aggiunta la collaboraz­ione artistica del cantautore romano Lucio Leoni. Perché sia Jacopo che Lorenzo suonano anche con lui. Le Sigarette si sono conosciuti girando per le strade e i centri sociali con un gruppo di percussion­i. «Una Murga — spiega Lorenzo — una banda marciante di samba argentina che abbina la danza alle percussion­i. Io suonavo il bombo e il surdo, una specie di timpanone gigante. Jacopo il rullante. C’era un grande lavoro di costumi e approccio carnevales­co alla strada. Da lì è nata la nostra cifra unica, l’impronta spontanea e giocherell­ona».

❞ Gl inizi

Si sono conosciuti girando per le strade e i centri sociali con un gruppo di percussion­i

❞ Il quartiere

Zona artistica, è il posto dove devi stare se ti occupi di musica, i creativi stanno tutti qui

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