«Scegli una carta» Maurizio Battista fa il bis sul litorale
Doppia data, domani a Terracina e domenica sul palco di Villa Adele, per Maurizio Battista: «Se non invento nuovi pezzi, non mi diverto»
Maurizio Battista è in vacanza al Circeo, ma per due date, domani a Terracina e domenica ad Anzio, interromperà le ferie per dedicarsi al suo one man show Scegli una carta: «Alternare lavoro e riposo è una gioia. Per me gli spettacoli sono un work in progress, ogni volta invento nuovi pezzi. Sennò non mi diverto». E si diverte, il comico romano, a solcare il litorale laziale. Racconta: «Qui sul promontorio ci sono pochi romani, sono tutti a Torvajanica! Anzio ce l’ho nel cuore. Da piccolo ci andavo in vacanza con la famiglia da giugno ad agosto, prendevamo una casa in affitto dove abitavamo in 130: io, i miei genitori, i nonni, gli zii, i cugini...Tutti ammucchiati. Era un trasloco vero e proprio. Avevo 8 anni, afferravo i granchi che si nascondevano fra gli scogli e li riportavo a casa trionfante. Indossavo un costume di spugna rossa che s’inzuppava, s’inzuppava, fino a vivere di vita propria. Ero felice e non lo sapevo».
Ricorda: «A Ferragosto si mangiava pollo con i peperoni. Vita modesta, ma la gente era migliore. C’erano più dignità e più responsabilità. Oggi a 14 anni i ragazzi girano in minicar, e al posto della bici usano il motorino. Ma i 13 anni non tornano più, e rimpiango quei giorni sereni. Vorrei avere la bacchetta magica». Come sono cambiate le vacanze? «Adesso si va al mare da dicembre a gennaio: siamo tutti Briatore, pronti a salpare per Sharm el Sheik, che costa un terzo». Coccia di Morto, Fiumicino, è stata tacciata di essere la più brutta (sporca) spiaggia d’Italia: «Il nome aiuta — commenta Bat- tista —. Dovendo scegliere fra un posto con quel nome e le Maldive, la scelta è obbligata. Non discuto l’arenile, ma il nome. I fagottari? Non esistono più. Oggi si va tutti a consumare il brunch. E a pranzo ci aspettano il farro — ah quanto piace il farro —, le crudité, la carbonara ristrutturata, che personalmente me fa schifo. A me continua a piacere come la cucinava mamma». Insomma, «mi si forma un groppo in gola, e nei miei spettacoli, ai quali continuano a venire famiglie intere, lancio un messaggio ai giovani, che certe storie dovrebbero conoscerle». Battista e la «sua» Roma: «In Italia non è possibile affrontare serena-
mente alcuni argomenti, come la politica. In America sono più liberi. Noi siamo malati di bigottismo. C’è chi addirittura per fare il comico in tv prende un mental coach che gli indichi quali argomenti evitare, i neri, i gay, gli ebrei, il fascismo. Però una certezza su Roma ce l’ho: responsabile del degrado non può essere la Raggi, come non lo erano Nathan o Rutelli, ma noi cittadini che manchiamo di senso civico. E siamo sì divertenti e simpatici, ma anche caciaroni, doppiofilisti, e tanto altro. Il frigorifero di traverso sul marciapiede di piazza Re di Roma chi l’ha buttato? Già nel Dramma della gelosia Mastroianni solcava una spiaggia con carcasse e rifiuti. E era il 1982 quando Manfredi interpretò uno spot per Roma città pulita. Il problema è che pure chi arriva da Zurigo diventa zozzone. Per imitazione».
Battista intravede una via d’uscita: «Comminiamo il 41 bis (il carcere duro, ndr), anzi, meglio un 82 bis!». Prossimamente in tv, su Canale 5, tutto gli si può chiedere, meno che descrivere lo show. La sua forza: «Posso stare sul palco dalle due alle tre ore. Non mancheranno classici a richiesta, dal Maalox, all’ecografia. Anima mia dei Cugini di campagna. Mi comporto da jukebox».
❞ A pranzo Si mangiava pollo con i peperoni. Ora farro e carbonara ristrutturata Che me’ fa schifo
❞ Vacanze I fagottari? Non esistono più . Ora si va al mare da dicembre a gennaio: siamo tutti Briatore