Capannelle, pestato dai rom L’ippodromo: è un assedio
Rapina a bastonate. Il direttore: denunce inutili
Stava potando le siepi, quando un colpo di bastone alla testa lo ha atterrato. Mas- simo A., operaio dell’Ippodromo Le Capannelle, è stato accerchiato, aggredito e rapi- nato da tre rom in pieno giorno. Non il primo episodio di violenza denunciato dai titolari della struttura sull’Appia Nuova; «furti, danni, difficile la convivenza con il vicino campo nomadi, ma non si era mai arrivati a tanto», spiega amaro il direttore operativo Danilo Di Caprio. Per l’impiegato, un braccio rotto e un trauma cranico.
Vittima
Trauma cranico e braccio rotto, lavora al Consorzio Service
Erano circa le 14.30 quando è avvenuta l’aggressione. Massimo, dipendente del Consorzio Euroglobal Service che lavora per l’Ippodromo, stava usando il decespugliatore sul verde dell’impianto. «E’ sbucato un ragazzo dalle siepi e mi ha chiesto se poteva aiutarmi, io ho rifiutato, poi da dietro qualcuno mi ha colpito alla testa, sono caduto .... ricordo solo un gran dolore al braccio, poi più nulla», ha raccontato il 50enne, due figli, ricoverato al Policlinico Casilino. La Tac ha confermato il trauma cranico, il braccio è rotto. Per lui una prognosi di trenta giorni. Erano in tre, da quanto ha saputo ricostruire la vittima nel suo racconto alla polizia, tre giovani presunti rom. Picchiato e rapinato, il tutto per strappargli dal polso l’orologio, dalle tasche il portafogli e il cellulare. I colleghi sono accorsi quando lo hanno visto a terra, il sangue sul capo. Immediato l’allarme e l’arrivo dell’ambulanza che ha trasportato Massimo al vicino ospedale in codice giallo. Sono continue le irruzioni dal vicino campo nomadi de «La Barbuta», riferiscono i titolari de Le Capannelle. Solo una vana recinzione separa l’accampamento che ospita oltre 600 persone (secondo l’ultimo censimento del Campidoglio per il piano rom) e le piste per i cavalli, ma viene puntualmente tagliata o divelta. «Solo una settimana fa abbiamo sporto l’ennesima denuncia, - spiega il direttore Di Caprio - hanno tirato dei sassi contro i vetri dei trattori e li hanno rotti. Ma negli ultimi anni di denunce ne contiamo oltre cento. Siamo sconvolti per quanto accaduto, lavorare in queste condizioni è difficile». Furti ripetuti, danneggiamenti alle attrezzature e persino alle corsie di allenamento dei cavalli con diverse cadute dei fantini. Ogni giorno un episodio, ma «mai si era giunti fino a violenze simili», aggiungono i titolari dell’Ippodromo. Senza citare i roghi che si alzano dal campo nomadi, nuvole nere che allarmano anche i residenti della zona. Proprio nei prossimi giorni l’Arpa posizionerà le centraline per i campionamenti.