Mercato, si decide: Milinkovic, la Lazio (per ora) resiste Roma, c’è Nzonzi
Stasera chiude il mercato e il presidente Lotito (che chiedeva 120 milioni) prova a tenersi la sua stella Ancora voci sul Milan ma salvo colpi imprevedibili domani l’asso scenderà in campo contro il Napoli
Lotito conta le ore, Inzaghi i minuti. La Lazio è quasi alla meta: stasera alle otto chiude il mercato e l’addio di Milinkovic-Savic è – o dovrebbe essere – scongiurato. L’allenatore è pronto a esultare, il presidente chissà: centoventi milioni, quelli che voleva nelle ultime settimane per cedere il gigante serbo, non sono pochi. Intanto la Roma ha presentato Nzonzi.
Lotito conta le ore, Inzaghi i minuti. La Lazio è quasi alla meta: stasera alle otto chiude il mercato e l’addio di Milinkovic-Savic è – o dovrebbe essere – scongiurato. L’allenatore è pronto a esultare, il presidente chissà: centoventi milioni, quelli che voleva nelle ultime settimane per cedere il gigante serbo, non sono pochi. La società è solida e non ha bisogno di denaro fresco, ma una cifra del genere vale il fatturato di un’intera stagione.
L’offerta indecente non è però arrivata, almeno non ce n’era traccia fino alla tarda serata di ieri, benché tra Milano e Roma continuassero a rincorrersi sussurri e grida. Chi a mezza voce, chi davanti a un microfono, tanti operatori di mercato hanno continuato a garantire che il Milan era pronto a lanciare l’assalto decisivo attraverso contatti diretti Leonardo-Lotito: trenta milioni, anche quaranta di prestito oneroso, e gli altri settanta-ottanta tra un anno. Il nuovo grande capo rossonero, si sa, è pazzo di Milinkovic-Savic ed è convinto che il suo arrivo farebbe compiere un altro balzo in avanti alla squadra e – di conseguenza – al club. Per questo ha fatto e rifatto i conti, sperando di trovare una soluzione.
Se non ci saranno colpi di teatro imprevedibili (ma non impossibili: in questo mercato è successo di tutto, vietato stupirsi), alle otto della sera Milinkovic-Savic cancellerà molti dubbi dalla sua mente e comincerà a pensare solo alla partita contro il Napoli. Perché è facile dire: testa al campo e avanti. Ma se hai la sensazione, o la speranza, che tra qualche ora la tua maglia possa essere un’altra, non è automatico che tu riesca a concentrarti su Hamsik, Koulibaly e Ancelotti. Tra poco invece dovrebbe essere così e Inzaghi chiederà subito a Sergej di prendere per mano la Lazio. Ce n’è bisogno, perché là in mezzo è l’unica certezza assieme a Parolo: Leiva e Lulic sono squalificati, Badelj debutterà da titolare, ma ha le gambe imballate, Marusic non è al massimo, a sinistra dovrebbe giocare Caceres che quel ruolo non l’ha mai ricoperto. Un centrocampo d’emergenza, insomma, tanto per partire.
Milinkovic-Savic e la Lazio: stasera sarà, o dovrebbe essere, un nuovo inizio. Con tutte le paure del caso. Quelle di Lotito, ad esempio: ma tra un anno questo calciatore avrà ancora un valore così alto oppure soffrirà il fatto di non essere andato in un top club, si immalinconirà, si smarrirà? I timori del ragazzo, poi: non è che ho perso la grande occasione della mia carriera? E, sullo sfondo, una minaccia quasi paradossale però reale, la stessa che sta vivendo il Manchester United per via del corteggiamento del Barcellona a Pogba: se a mercato chiuso dovesse arrivare la proposta indecente da un club che può comprare fino al 31 agosto (mettiamo il Real Madrid), quali saranno le reazioni di Lotito e di Milinkovic-Savic?
È la domanda da un trilione di dollari. Ora è facile rispondere: la Lazio non lo cederebbe mai, perché non potrebbe rimpiazzarlo. In realtà dipenderebbe anche dalla quantità di soldi sul tavolo e dalla volontà del giocatore. Di sicuro la Lazio di Lotito non ha mai avuto tanti buoni centrocampisti come adesso: a quelli della scorsa stagione si sono aggiunti Badelj e Berisha. Altro che esultare: stasera alle otto Inzaghi metterà le lancette della sveglia al 31 agosto, quando finalmente chiuderà il mercato ovunque.
A margine del grande affare Milinkovic-Savic, l’allenatore lavora sul punto debole dell’ultimo campionato: la difesa. Contro il Napoli, accanto ad Acerbi e Radu, potrebbe puntare su Luiz Felipe anziché su Wallace. Il ragazzino con due passaporti piace anche al c.t. Mancini, il quale sta pensando di convocarlo in nazionale e di buttarlo in campo: così l’Italia lo strapperebbe per sempre al suo Brasile.