Corriere della Sera (Roma)

Nzonzi c’è: volevo una sfida, per questo ho scelto la Roma E sono venuto per vincere

- Marco Calabresi

Il calciomerc­ato non è finito finché non è finito. Lo insegnano gli affari dell’ultimo giorno: il 31 agosto del 2011, la prima Roma americana prese Kjaer, Pjanic, Gago e Borini, ma è anche vero che erano altri tempi.

Monchi, sette anni dopo, ha portato a Trigoria dodici nuovi giocatori, molti già per l’inizio della preparazio­ne: presentand­o l’ultimo, Steven Nzonzi, ha fatto capire che bastano e avanzano.

Anche senza l’esterno destro di piede mancino, che la Roma aveva individuat­o in Malcom: «In quel ruolo abbiamo più alternativ­e di tutti: possono giocarci Under, Kluivert, El Shaarawy, Florenzi e Schick», spiega il d.s. spagnolo, che però il brasiliano lo aveva di fatto preso, prima dell’improvviso cambio di rotta del giocatore, in direzione Barcellona.

Gli sforzi economici della società si sono concentrat­i sul centrocamp­ista centrale, ma un ultimo tentativo per Bailey (difficile, però, realizzare un affare da oltre 40 milioni in così poche ore) e, chissà, per Berardi (più alla portata del giamaicano del Bayer Leverkusen) non si può escludere. Monchi (e Massara, da ieri a Milano) ci proverà fino al gong delle ore 20, dovrà poi concentrar­si sull’altro mercato, quello in uscita: per piazzare giocatori in Italia c’è tempo fino a stasera, mentre all’estero - Inghilterr­a esclusa si può cedere fino a fine mese. Zaniolo e Coric, in un centrocamp­o extralarge, rischiano di trovare pochissimo spazio, «ma siamo rimasti sorpresi dal livello di entrambi», ammette Monchi.

Sull’ex interista hanno chiesto informazio­ni la Spal e, soprattutt­o, il Chievo. Troverà il suo spazio - e ci mancherebb­e altro - Nzonzi, che è indietro nella preparazio­ne rispetto ai compagni solo perché rientrato dalle vacanze postMondia­le da poco più di una settimana.

Monchi se lo è coccolato con gli occhi: lo era andato a prendere dallo Stoke per il suo Siviglia (dove potrebbe andare Gonalons), ha fatto lo stesso per la Roma. «L’ho preso due volte perché è forte e mi fido di lui - dice -. Avevo promesso che sarebbe arrivato un giocatore migliore di Malcom, così è stato. Ovviamente non siamo una società che vende soltanto: siamo la terza che ha speso di più in Europa, e non ho mai avuto un no da Pallotta per i nomi che volevo». Lui e Di Francesco volevano Nzonzi, Nzonzi voleva la Roma, per dare continuità a un 2018 che gli ha già portato il Mondiale: «Sentivo la necessità di una nuova sfida. Vincere è difficile, ma è l’obiettivo di ogni club e di ogni giocatore, quindi ci proveremo».

Se da solo, in mezzo al centrocamp­o, o in coppia con De Rossi, lo deciderà Di Francesco, per il momento fedele al 4-3-3, che prevedrebb­e in campo solo uno dei due campioni del mondo: «Sono a disposizio­ne della squadra e dell’allenatore, ma posso coesistere con De Rossi come è successo in nazionale con Kanté».

Nzonzi ha risolto il dubbio sul suo cognome: «Si scrive senza apostrofo».

Chissà se Monchi, sul mercato della Roma, metterà l’accento.

Avevo promesso un giocatore migliore di Malcom, così è stato Siamo la terza che ha speso di più in Europa

Monchi

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