Scafa, ponte militare «pronto in 10 giorni»
Da mercoledì senso unico alternato ma divieto ai mezzi pesanti
Il Ponte della Scafa riaprirà alle auto mercoledì prossimo a senso alternato. Ma il cantiere per la messa in sicurezza dell’infrastruttura tra Ostia e Fiumicino durerà quattro mesi. Servono interventi di consolidamento per l’opera, è quanto emerso dal nuovo vertice tra Regione Lazio, Astral e comuni di Roma e Fiumicino. Se le verifiche saranno positive, si potrà anche riaprire ai mezzi pesanti. I disagi quindi non sono terminati e, a giorni, vacanze finite e caos traffico. Si lavora quindi all’alternativa, il ponte militare «bailey», rapido da costruire in dieci giorni. In campo c’è il Genio che domani effettuerà un sopralluogo sul posto.
Quattro mesi per i lavori sul ponte della Scafa, dieci giorni per poter realizzare il progetto «Bailey», una struttura utilizzata in campo militare, di tipo modulare e di veloce montaggio, dove possono passare anche i mezzi pesanti.
Intanto via libera almeno alle auto sull’infrastruttura che unisce (o separa in questo caso) Ostia e Fiumicino: senso unico alternato già dal prossimo mercoledì. Le verifiche di Astral (l’Agenzia regionale che cura la manutenzione su 1.500 km di strade) hanno confermato le criticità che hanno portato all’improvvisa chiusura del ponte lunedì. Necessari «lavori di consolidamento», fa sapere la Regione Lazio dopo il nuovo tavolo tecnico sull’emergenza. Si tratta di interventi di messa in sicurezza, «impermeabilizzazione delle porzioni degradate ai rinforzi in cemento armato e acciaio», spiega il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che chiede rapidità per il cantiere visti i disagi enormi che comporterà. Se poi gli ulteriori controlli di Astral saranno positivi, «il traffico verrà riaperto anche ai mezzi pubblici», ricorda Michela Califano, consigliera regionale nonché esponente dem. Si riapre quindi, ma il divieto rimane per i camion e gli altri mezzi pesanti. Molti temono nelle prossime settimane il caos-viabilità su tutto il quadrante. Del resto il Ponte della Scafa è già un imbuto, dove ogni giorno migliaia di pendolari e lavoratori (inclusi quelli diretti all’aeroporto) rimangono bloccati in coda.
Il senso unico alternato delle auto non aiuterà a smaltire l’abnorme mole di traffico che aumenterà con la fine delle vacanze e la riapertura delle scuole: quattromila macchine l’ora ogni giorno in transito sul viadotto. Quindi serve (e subito) un’alternativa viaria, anche nel caso in cui le ulteriori verifiche di Astral dovessero accertare criticità più gravi. L’ipotesi al vaglio, già paventata nei giorni scorsi, è quella di un ponte militare, una struttura leggera di immediata realizzazione, su cui possono passare anche gli autobus. Già domani è previsto un sopralluogo tra i tecnici di Regione Lazio, Astral, comune di Roma e Fiumicino e Genio militare dell’Esercito. Non sarà possibile ricreare il «ponte di barche», usato nel 1974 per problemi che già all’epoca hanno riguardato la Scafa: oggi i militari non realizzano più opere simili, ma strutture non più lunghe di 40 metri, per motivi di sicurezza. Un ponte provvisorio a campata unica, «a gettata» in gergo, che si può creare in dieci giorni sulle sponde del Tevere più adatte e meno distanti tra loro. Montino ha anche chiesto nel vertice di ipotizzare, in via momentanea, un traghetto da una sponda all’altra. Intanto ieri, su un cavalcavia in via Flaminia (chiusa e poi riaperta), all’altezza di Grottarossa, sono scattati i controlli dei pompieri per la caduta di calcinacci.