Corriere della Sera (Roma)

Scontri di Liverpool condanna per l’ultrà

Il giudice: non colpì Cox. A ottobre la sentenza per l’altro tifoso

- Frignani

È stato condannato a due anni e mezzi di carcere Daniele Sciusco, uno dei tifosi romanisti arrestati dalla polizia a Liverpool lo scorso 24 aprile per gli scontri scoppiati davanti allo stadio di Anfield prima della semifinale di Champions League fra i Reds e la Roma, durante i quali rimase gravemente ferito alla testa Sean Cox. Sciusco, che aveva ammesso di aver preso parte ai tafferugli ed era stato filmato dalle telecamere di sicurezza, rimarrà in carcere a Preston a scontare la pena. Il prossimo 8 ottobre comparirà invece in tribunale Filippo Lombardi, accusato di aver materialme­nte colpito Cox, rimasto in coma per mesi prima di essere trasferito in Irlanda.

Le immagini degli incidenti davanti allo stadio di Anfield scorrono sul monitor di fronte al giudice Mark Brown. Daniele Sciusco, romano e romanista di 29 anni, appare nei video degli scontri degli ultrà gialloross­i con quelli del Liverpool nel tardo pomeriggio del 24 aprile scorso prima della semifinale d’andata di Champions League. Il trentenne, vestito con giubbotto e jeans neri, impugna una cintura. La sua figura è cerchiata di blu. È cominciata così ieri pomeriggio presso la Preston Crown Court l’udienza che ha portato alla condanna a due anni e mezzo di carcere del tifoso romanista per i «disordini violenti» nei quali è rimasto gravemente ferito Sean Cox, supporter irlandese dei Reds, finito in coma per profonde lesioni alla testa e ora ricoverato in una struttura di riabilitaz­ione del Beaumont Hospital in Irlanda.

Un altro ultrà gialloross­o, Filippo Lombardi, 21 anni, si trova tuttora in carcere in Inghilterr­a in attesa del processo. Se a Sciusco è stato riconosciu­to di non aver direttamen­te causato il ferimento di Cox, il ventenne viene invece accusato dal procurator­e Keith Sutton di averlo colpito davanti allo stadio nel corso degli scontri. In aula ieri pomeriggio a Liverpool c’erano i genitori e la sorella di Sciusco, che sono stati citati sia dall’avvocato difensore del ragazzo sia dallo stesso giudice prima che decidesse la pena da infliggere al tifoso, che - come ha ricostruit­o la Corte - ha ammesso di aver partecipat­o agli incidenti e ha quindi ottenuto uno sconto.

Lombardi, che abita con la famiglia a Don Bosco, sarà processato il prossimo 8 ottobre. Sciusco, del Pigneto, dovrebbe rimanere a scontare i 30 mesi di detenzione nel carcere di Preston dove è rimasto fino a oggi. Un periodo, come ha ricostruit­o il suo avvocato nel corso dell’udienza, non certo semplice. I parenti lo hanno potuto incontrare due volte a settimana, ma la scarsa conoscenza dell’inglese non ha facilitato la permanenza del ragazzo dietro le sbarre. Nonostante questo ha comunque lavorato in carcere. Ad appesantir­e la situazione del trentenne, che a Roma ha lavorato nel settore farmaceuti­co e anche come volontario nelle scuole nell’utilizzo dei defibrilla­tori, è stato tuttavia il fatto di essersi cambiato di abito una volta entrato allo stadio per non essere riconosciu­to. Si è infilato un giubbotto verde e un berretto da baseball, ma gli agenti della Digos al seguito dei romanisti lo hanno ugualmente riconosciu­to e consegnato ai colleghi inglesi insieme con Lombardi e altri otto ultrà gialloross­i, poi daspati e rimpatriat­i. Duro il commento del giudice Brown: «La gente di Liverpool vi ha accolto con la tradiziona­le generosità degli Scouse (chi vive a Liverpool), ma le vostre azioni sono state uno schiaffo a questa ospitalità».

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Violenza Un fermo immagine del video dell’aggression­e a Sean Cox prima di Liverpool-Roma il 24 aprile scorso. Sopra Sean Cox, 53 anni
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