Milinkovic, nervi tesi Inzaghi fa lo psicologo
Il serbo in crisi, il tecnico al lavoro per recuperarlo in fretta
A un certo punto – mancavano undici minuti al novantesimo – Inzaghi a Torino ha avuto paura. E ha preso una decisione che nella scorsa stagione evitava praticamente sempre, almeno in avvio di campionato, se non di fronte a infortuni e acciacchi: Sergej, esci, la tua partita è finita.
Era nervoso, Milinkovic-Savic. L’avevano già ammonito per una protesta comprensibile (gli avevano fischiato contro un fallo che quasi certamente non c’era) ma di sicuro eccessiva, plateale, smisurata.
Lo specchio di un calciatore, e forse prim’ancora di un ragazzo, che non è sereno e non gioca con la tranquillità a volte irriverente che lo ha fatto diventare un protagonista del calcio italiano ed europeo.
Inzaghi temeva che perdesse ancora la testa, o almeno la pazienza, e ha evitato che rischiasse l’espulsione: la partita ormai è persa (si era da poco sul 2-0), vediamo come va Durmisi, buttiamo dentro lui.
Il tecnico biancoceleste ha parlato con Milinkovic-Savic e lo farà ancora nei prossimi giorni. Tra i due c’è un rapporto speciale: Simone sa quanto il serbo sia importante per la sua Lazio e nello stesso tempo il ragazzo gli è riconoscente per averlo aiutato nel percorso di crescita.
Se Sergej è diventato uno dei centrocampisti più ambiti dai grandi club di mezzo mondo è grazie alle sue qualità, certo, ma lui stesso si è accorto che l’allenatore lo ha fatto crescere nel modo migliore. Inzaghi adesso sta cercando di trasmettergli tranquillità, perché solo così può tornare a essere ciò che era: un campione capace di trasformare le giocate difficili in colpi quasi banali e di inventarsi magie che è faticoso anche solo pensarle. Ora, invece, sbaglia troppo, anche appoggi semplici e «imbucate» che dovrebbero venirgli quasi naturali. Immobile contro Il centrocampista Sergej Milinkovic-Savic, 23 anni, la Juve ne ha pagato le conseguenze.
Domenica c’è il Frosinone e – per quanto i gialloblù meritino rispetto – Inzaghi è convinto che sia l’occasione giusta per recuperare MilinkovicSavic, che ritiene fondamentale al pari del solo Immobile. Si aspetta un netto miglioramento del serbo dal punto di vista mentale (non è in dubbio il suo impegno, ma la sua serenità) e anche una crescita atletica: i suoi 191 centimetri richiedono qualche settimana in più di lavoro per rendere al massimo; in più si è aggiunto il Mondiale che ne ha ritardato l’inizio della preparazione. Servirebbe un gol per cancellare tante difficoltà, perciò l’allenatore sta pensando di avanzare il suo raggio d’azione affiancandolo a Luis Alberto.
Scavalcato il Frosinone, la sosta permetterà alla Lazio e a Kezman di confrontarsi senza eccessive ansie per il rinnovo di contratto di Milinkovic-Savic. Ne hanno già parlato, hanno individuato la cifra che raggiungerà l’ingaggio del giocatore (tre milioni netti più bonus), ma il procuratore vorrebbe inserire una clausola rescissoria che Lotito punta a evitare. L’accordo si farà, però ci sarà da lavorare. E da discutere.
Contratto Durante la sosta di campiona to Sergej e l’agente discuteranno il rinnovo con il club