Amori e catastrofi Zappa Mulas interpreta Kleist
Ai «Solisti del teatro» Patrizia Zappa Mulas con il racconto di Kleist sul sisma del 1647. «L’amore vive fra utopie, catastrofi e integralismi»
1647: Santiago del Cile viene devastata dal terremoto. 1806: Heinrich von Kleist scrive un racconto su quel terremoto. E stasera ore 21.30 ai Giardini della Filarmonica Romana (via Flaminia 118) nell’ambito della rassegna «I Solisti del teatro», Patrizia Zappa Mulas porta in scena il racconto con la regia di Michele Suozzo, accompagnata dai musicisti Fabio Lorenzi, Areta Gambaro ed Emanuele Bertolini, che eseguono dal vivo canzoni originali.
«È un racconto che coniuga l’utopia rivoluzionaria, la catastrofe naturale e l’integralismo religioso - spiega l’attrice - Il terremoto cileno, infatti, viene inquadrato nella Guerra dei trent’anni. Il grande scrittore tedesco colloca la vicenda in quella che era una colonia sudamericana della Spagna, tanto lontana da non essere militarmente coinvolta nella guerra per la riconquista cattolica dell’Europa, ma abbastanza spagnola da giustificare le furiose manifestazioni di integralismo».
Nella storia si inserisce anche l’amore tra due giovani contrastato dalle famiglie: «Una sorta di Romeo e Giulietta - continua Zappa Mulas - il soggetto di un melodramma romantico e straziante. Dice una frase del testo che solo nei momenti più atroci, in cui crolla ogni bene terreno e la natura stessa minaccia di essere distrutta, lo spirito umano sembra sbocciare come uno splendido fiore».
Dal lontano Seicento, la riflessione passa all’oggi: «Quando avvengono i terremoti, e in Italia purtroppo ne sappiamo qualcosa - dice la protagonista - cioè quando la natura maligna si ribella e distrugge tutto, la catastrofe al di là del fatto fisico assume un carattere simbolico, perché mette in discussione tutte le certezze umane, esalta le cecità e costringe a un richiamo all’ordine. La vicenda descritta da Kleist, insomma, ci riguarda intensamente». Anche per quanto riguarda l’integralismo religioso? «Certo! Che non è solo quello islamico... tutti gli integralismi sono estremi, anche quelli delle ideologie. Adesso più che mai si avverte la necessità di fermarsi a riflettere, uscire dalle tifoserie politiche... Sono sinceramente spaventata da questo clima, una sorta di guerra civile dove non ci sono più avversari, bensì nemici, una deriva verso la criminalizzazione globale. Chiunque tenta di mantenere un profilo alto viene trattato come un inutile demente».
Parole e melodie
Sul palco anche un trio che esegue dal vivo canzoni composte per lo spettacolo