Corriere della Sera (Roma)

E alle 13 la Lazio in Europa League

Stesso avvio nel ‘96-97: «Poi finimmo quarti»

- Di Stefano Agresti

Non è normale che la Lazio abbia perso le prime due partite di campionato, al punto che negli ultimi trent’anni è capitato appena altre due volte, entrambe benauguran­ti: dieci anni fa, con Delio Rossi in panchina, i biancocele­sti alla fine arrivarono terzi (e partecipar­ono alla Champions, l’unica dell’era Lotito); nel 1996-97 si piazzarono al quarto posto, dopo avere sostituito Zeman con Zoff. Era una squadra che studiava da grande, quest’ultima, per certi versi la base di quella che avrebbe poi conquistat­o lo scudetto: c’erano Nedved e Signori, Casiraghi e Rambaudi, Negro e Favalli, un giovanissi­mo e già debordante Nesta. Il portiere era Luca Marchegian­i.

Ex portiere L’importante è ritrovare Milinkovic e Luis Alberto

Marchegian­i, ci sono analogie tra quella sua Lazio e questa?

«Poche, mi sembra. La nostra era una squadra abbastanza misteriosa: eravamo partiti con tante novità, era arrivato Nedved ma nessuno sapeva cosa potesse darci, ci accompagna­vano molti dubbi. Adesso è tutto diverso».

Le sembra che non ci siano dubbi nella Lazio?

«Se ce ne sono, possono riguardare la condizione di alcuni calciatori, non la rosa che in gran parte è la stessa della scorsa stagione. E poi il nostro calendario era stato differente rispetto a oggi».

Molto più semplice, il vostro.

«Perdemmo a Bologna e poi in casa contro l’Udinese, sconfitte inattese. Adesso la Lazio ha trovato Napoli e Juventus, due avversarie fortissime: la situazione non è grave come viene dipinta».

Inzaghi ha bisogno di ritrovare alcuni giocatori di spessore, a cominciare da Milinkovic-Savic.

«L’unica vera incertezza riguarda proprio questo: la capacità o meno degli uomini decisivi di ripetersi ai livelli della scorsa stagione. Penso a Sergej, certo, ma anche a Luis Alberto e allo stesso Immobile. Ciro ha segnato un grande gol con il Napoli però nella scorsa stagione ne ha fatti 41. Si confermera­nno tutti e tre? Se succederà, la Lazio sarà protagonis­ta».

Può lottare per la Champions?

«Può provarci, ma non è facile. L’Inter si è rafforzata molto ed è arrivato anche il Milan a competere lassù. C’è maggiore concorrenz­a ora».

Nemmeno il litigio telefonico tra Lotito e Inzaghi peserà?

«Quello conta zero. Si tratta di normale dialettica tra presidente e allenatore, l’unica differenza è che stavolta è venuta fuori la registrazi­one».

Si parla molto delle scelte tattiche di Inzaghi: una soluzione può essere il cambio di modulo?

«Non mi sembra che questo sia un problema, non c’è da cambiare schema, semmai da modificarl­o a partita in corso in alcune circostanz­e più di quanto non è stato fatto in passato».

Strakosha è stato uomo mercato, per lui si è parlato anche di Liverpool prima di Alisson: è in progresso?

«Un po’ è cresciuto, un po’ deve crescere. Però ha grandi qualità e contro la Juve mi è piaciuto, non solo per la parata su Ronaldo. Non è ancora uno da grandissim­a squadra: può diventarlo».

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Periodo difficile Il trequartis­ta spagnolo Luis Alberto, 26 anni

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