Corriere della Sera (Roma)

De Rossi e Nzonzi, la coppia è quella giusta

Cambio di modulo contro il Milan: Pastore trequartis­ta, una chance per Schick

- Gianluca Piacentini

È già tempo di esami in casa romanista. È bastato un pareggio contro l’Atalanta per mettere in discussion­e tutto il lavoro fatto, soprattutt­o dal punto di vista tattico.

C’è bisogno di una reazione immediata, per non perdere contatto con la vetta, e per questo motivo Eusebio Di Francesco è pronto a cambiare pelle alla sua squadra già da questa sera contro il Milan, a San Siro (ore 20,30 e diretta pay tv su Sky): «Siamo solo alla seconda giornata - le parole del tecnico - e facciamo processi: mi sembra prematuro. Io devo trovare le soluzioni e se vedo qualcosa che non va devo cambiare, il che non vuol dire rinnegare quello che si è fatto finora. Non è una questione di debolezza, ma dipende tutto dai risultati: prima della gara contro il Barcellona mi avete preso per pazzo, poi sono diventato un fenomeno. Chi non osa non sbaglia mai, io mi prendo le mie responsabi­lità e questa squadra può giocare in molti modi».

Il 4-3-3, insomma, non è più l’unico modulo da cui partire, anche se in fondo al cuore del tecnico abruzzese rimane il preferito: «Posso cambiare sistema di gioco: De Rossi e Nzonzi sono andati bene in coppia, la gara contro l’Atalanta non è un esame definitivo ma hanno dimostrato di poter coesistere».

Il francese è uno dei reduci dal Mondiale, gli altri due, Fazio e Kolarov, hanno evidenziat­o un ritardo di condizione che però non sembra turbare più di tanto il tecnico: «Per noi sono giocatori importanti, mi preoccuper­ei se fossero già al massimo. In realtà non mi aspettavo una prestazion­e del genere da parte dell’Atalanta. Strootman? Voleva fare una nuova esperienza, io voglio calciatori che desiderano indossare questa maglia. Non trattengo chi vuole cambiare».

Della gara contro la formazione di Gasperini rinnega anche il cazzotto alla panchina, che gli ha procurato la frattura alla mano sinistra, ridotta con un’operazione a Villa Stuart: «Non lo dovevo fare e ne ho pagato le conseguenz­e. Ero nervoso perché vedevo che non riuscivamo ad esprimere le nostre qualità. È una lezione anche questa, non lo farò più».

I dubbi di formazione sono molti. Se contro il Milan si ripartirà dal 4-2-3-1, con Pastore trequartis­ta alle spalle di Dzeko, rimarranno fuori Pellegrini e Cristante, con il doppio ballottagg­io tra El Shaarawy e Kluivert da una parte e quello tra Cengiz e Schick dall’altra. Tra le poche concession­i di Di Francesco c’è l’investitur­a per Karsdorp («È pronto e può giocare dall’inizio, anche se non so quanti minuti ha nelle gambe»), che farà il suo esordio da titolare al posto di Florenzi (ginocchio), non convocato come Perotti (caviglia) e Mirante (problema cervicale).

L’olandese non gioca una gara ufficiale dal 25 ottobre scorso, quando rimase in campo 82 minuti all’Olimpico, contro il Crotone, gara in cui riportò la rottura del legamento crociato sinistro.

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