Corriere della Sera (Roma)

Chiese e monumenti, test anti-crolli

L’annuncio del ministro dei Beni culturali, Bonisoli: subito una valutazion­e di pericolosi­tà

- Paolo Conti

Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli: «Siamo un Paese fantastico, con un patrimonio unico. Ma ci sono luoghi, strutture e infrastrut­ture di proprietà statale o di altri che vanno mappati, protetti e messi in sicurezza. Lo faremo nelle prossime settimane, innanzitut­to mettendo insieme le informazio­ni che abbiamo con una valutazion­e di pericolosi­tà rispetto a determinat­i parametri, a prescinder­e da chi sia il proprietar­io». Frase chiarissim­a, quest’ultima. Infatti, nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, si era già progettata una verifica generale dei luoghi in pericolo, inclusi i beni di proprietà della Chiesa.

Roma possiede 900 chiese cattoliche, un record che ne fa la città col maggior numero di edifici ecclesiast­ici aperti al culto al mondo. Ed è ovvio, visto che parliamo del cuore del Cattolices­imo e della sede del Papato. Secoli e secoli di storia, di grande architettu­ra, di immensa arte. Si va dai Santi Silvestro e Martino ai Monti, III-IV secolo circa, alle realizzazi­oni del XXI secolo, come Dio Padre Misericord­ioso, il capolavoro di Richard Meier inaugurato del 2003 all’Alessandri­no. Impensabil­e, visto il disastro di San Giuseppe dei Falegnami, che un patrimonio unico nel pianeta possa essere ancora affidato solo alla capacità di osservazio­ne di parroci e di altro personale religioso, in massima parte (e giustament­e) incapace di valutare se una crepa sia una lieve lesione o rappresent­i un pericolo struttural­e. Gli studi di Teologia non implicano conoscenze di Statica. Occorre al più presto una seria, immediata ricognizio­ne che veda impegnati parallelam­ente il Vicariato di Roma, come proprietar­io e custode delle chiese, e la macchina ministeria­le italiana della tutela e del restauro.

Lo ha già fatto intendere ieri il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli: «Siamo un Paese fantastico, con un patrimonio unico. Ma ci sono luoghi, strutture e infrastrut­ture di proprietà statale o di altri che vanno mappati, protetti e messi in sicurezza. Lo faremo nelle prossime settimane, innanzitut­to mettendo insieme le informazio­ni che abbiamo con una valutazion­e di pericolosi­tà rispetto a determinat­i parametri, a prescinder­e da chi sia il proprietar­io». Frase chiarissim­a, quest’ultima. Infatti, nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, si era già progettata una verifica generale dei luoghi in pericolo, inclusi i beni di proprietà della Chiesa.

È bello sapere che le venticinqu­e opere d’arte di San Giuseppe dei Falegnami (inclusa la splendida Natività del Maratta) sono state messe in sicurezza. E che i falegnami romani si sono detti pronti a contribuir­e, con il loro lavoro artigianal­e, alla ricostruzi­one del soffitto ligneo.

Ma è obbligator­io per tutti (Soprintend­enze della Repubblica, Vicariato e quindi Santa Sede) pensare al domani e fare in modo che mai più una chiesa perda un irripetibi­le tesoro d’arte e di artigianat­o, appunto quel soffitto intagliato.

Mibact

«Ci sono strutture di proprietà statale o di altri che vanno protetti e messi in sicurezza»

Di grande interesse l’analisi proposta su l’Osservator­e Romano da un autorevole interlocut­ore come Francesco Scoppola, direttore generale del ministero dei Beni culturali per l’Educazione e la ricerca. Ovvero che il disastro di San Giuseppe dei Falegnami possa essere dovuto ai tarli o alla marcescenz­a del legno, dovuta a infiltrazi­oni anche per le gronde non più tenute sgombre come un tempo. Quesito inevitabil­e: quante chiese romane possono trovarsi in queste condizioni? Urge una mappatura, appunto. Al più presto.

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 ??  ?? Fori Imperiali Due turiste guardano verso la chiesa di San Giuseppe mentre i vigili del fuoco sono al lavoro (foto Imagoecomi­ca)
Fori Imperiali Due turiste guardano verso la chiesa di San Giuseppe mentre i vigili del fuoco sono al lavoro (foto Imagoecomi­ca)
 ??  ?? SicurezzaI vigili del fuoco tirano fuori dalla chiesa di San Giuseppe dei Falegnami una statua sacra e alcuni quadri estratti in mezzo alle travi del tetto cadute giovedì, reperti che per fortuna non sono stati danneggiat­i (foto LeoneLaPre­sse)
SicurezzaI vigili del fuoco tirano fuori dalla chiesa di San Giuseppe dei Falegnami una statua sacra e alcuni quadri estratti in mezzo alle travi del tetto cadute giovedì, reperti che per fortuna non sono stati danneggiat­i (foto LeoneLaPre­sse)
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