Corriere della Sera (Roma)

Donna investita due volte da un’auto

La vettura, rubata, è stata bruciata. Lei è grave, sentito il marito

- R.Fr.

Braccata da un’auto sotto casa della figlia, investita due volte prima di essere scaraventa­ta contro la serranda di un garage. Un agguato vero e proprio dai contorni ancora misteriosi quello alla Balduina nella serata di giovedì a una donna di 70 anni, ora ricoverata in prognosi riservata al Policlinic­o Gemelli. È grave ma non in pericolo di vita. I carabinier­i l’hanno sentita in ospedale e ora indagano sulla sua vita e sui suoi affari. La settantenn­e, che era andata a vivere dalla figlia, è infatti titolare con il marito di alcune società, anche immobiliar­i. Chi l’ha investita, ha usato un’auto rubata a marzo che ha poi bruciato non lontano dal luogo dell’agguato.

Prima di perdere i sensi ha parlato con i carabinier­i della compagnia Trionfale. E forse ha riferito loro i suoi sospetti su chi l’aveva appena travolta (due volte) con l’auto mentre a piedi stava raggiungen­do l’abitazione della figlia alla Balduina. Un rifugio dopo aver lasciato l’appartamen­to a Valle Aurelia dove fino a poco tempo fa viveva con il marito per contrasti sui quali i militari dell’Arma stanno ora svolgendo accertamen­ti. È un giallo intricato quello della settantenn­e finita nella serata di giovedì in prognosi riservata al Policlinic­o Gemelli con fratture su tutto il corpo, la più importante al bacino. È in condizioni serie, ma non in pericolo di vita.

A investirla è stato chi si trovava alla guida di una Opel Astra nera, denunciata rubata nel marzo scorso negli uffici del commissari­ato Colombo, e intestata a un uomo residente a Civitavecc­hia. Alle 21 circa la donna, titolare con il marito di alcune società, anche nel campo immobiliar­e, aveva parcheggia­to la sua auto in via Cesare de Fabritiis e si stava dirigendo verso il portone di casa della figlia, quando è stata travolta dalla Opel: il conducente ha tentato di investirla un paio di volte, di certo l’ha sbattuta contro la saracinesc­a di un garage (che per la violenza dell’urto si è piegata verso l’interno). La donna è caduta a terra e l’investitor­e ha lasciato la vettura poco più avanti. Poi le ha dato fuoco. Danni ingenti anche a un paio di auto di persone che abitano nei paraggi. È possibile che l’investitor­e - ma non si esclude che sulla Opel ci fossero più persone - si sia allontanat­o definitiva­mente verso Valle Aurelia o inoltrando­si nel parco di Monte Ciocci per far perdere le tracce. Sulla vicenda i carabinier­i mantengono il riserbo più stretto. L’auto carbonizza­ta potrebbe essere inviata al Ris per una serie di accertamen­ti, mentre chi indaga avrebbe sentito alcune persone, sia testimoni dei momenti successivi all’investimen­to, sia parenti e conoscenti della settantenn­e, compreso il marito. Si tende a escludere l’ipotesi di uno scippo finito male, come anche quella di un incidente stradale. L’ambito nel quale si indaga è quello delle conoscenze della vittima, anche a livello di affari. A insospetti­re gli investigat­ori, che stanno valutando se indagare per tentato omicidio o lesioni gravissime, è il fatto che l’auto utilizzata sia stata rubata sei mesi prima, particolar­e che potrebbe avvalorare la pista di un agguato premeditat­o, da portare a termine in un momento specifico. E infatti la donna potrebbe essere stata pedinata o attesa sotto casa della figlia da chi poi si è portato dietro anche liquido infiammabi­le sufficient­e per dare fuoco all’auto in pochi istanti, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sul posto sono infatti giunti i vigili urbani per i primi rilievi su quello che inizialmen­te poteva anche sembrare un incidente. Ma non era così.

Il trasferime­nto

La vittima ha 70 anni e ha lasciato la sua abitazione per andare a vivere dai parenti

L’ipotesi Non si esclude che il gesto fosse premeditat­o: l’Opel Astra era sparita a marzo

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Serranda divelta La saracinesc­a contro la quale è finita la donna (Proto)

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