Fazio non cerca scuse: «Bisogna lavorare»
L’argentino autore del gol: «Restiamo tranquilli, questo gruppo ha grandi valori»
prima in scena è stata nettamente peggio delle prove. Eusebio Di Francesco ci aveva pensato per giorni, a come schierare la difesa della Roma: difesa a tre o a quattro? Nell’avvicinamento a MilanRoma, le aveva sperimentate entrambe a Trigoria, ma alla fine ha scelto la prima opzione. Da dimenticare.
L’allenatore giallorosso è stato il primo ad accorgersene, anche prima del gol di Kessie, arrivato con Fazio lento sul cross basso di Rodriguez, Manolas e Marcano in ritardo e Kolarov fermo qualche metro dietro a guardare l’ivoriano.
Con il ritorno ai quattro, nel secondo tempo, era andata leggermente meglio, se non altro perché è il modulo base della Roma, ma anche il gol di Cutrone che ha deciso la partita a pochi secondi dalla fine, è arrivato con una difesa schierata, ma poco concentrata.
Come il francese Nzonzi, che da possibile eroe al debutto da titolare (il suo gol del 2-1 è stato annullato da Guida con l’aiuto della Var) si è trasformato nel protagonista, in negativo, del passaggio sbagliato che ha lanciato l’azione della rete della vittoria milanista.
Dopo quasi due mesi di lavoro, una tournée e tre partite di campionato, la Roma ancora fatica a trovare un’identità. Aveva iniziato, a Torino e nel primo tempo contro l’Atalanta, con il 4-3-3; poi è passata al 4-2-3-1 nel secondo tempo contro Gasperini, alla difesa a tre nei primi 45 minuti di San Siro e di nuovo al 4-2-3-1 con l’ingresso di El Shaarawy al posto di Marcano e gli esterni arretrati.
Kolarov, per il momento meno incisivo e meno lucido rispetto allo scorso anno, è tornato a fare il terzino, come Karsdorp, di nuovo in campo in gare ufficiali dopo oltre 10 mesi (non giocava da RomaCrotone del 25 ottobre) e uscito ancora per problemi fisici. E pensare che nonostante una difesa infilata con troppa facilità anche nell’occasione del gol annullato dal Var a Higuain, il punto alla Roma stava per regalarlo proprio un difensore, Federico Fazio:.
«Dobbiamo essere autocritici - dice l’argentino -. C’è da lavorare e migliorare, anche se senza il gol di Cutrone staremmo commentando altre cose. Analizzeremo le cose che non sono andate al di là del risultato, ma sono tranquillo perché conosco le capacità di questa squadra. Non dobbiamo essere negativi, avremo tante partite da giocare e sono sicuro che ribalteremo questa situazione».
Ottimista
«Non dobbiamo essere negativi, sono sicuro che ribalteremo questa situazione»