Inzaghi: «Lazio, non si può più fallire»
Stasera all’Olimpico con il Frosinone dopo due ko. Il tecnico: il momento della svolta
La Lazio chiede i primi tre punti della stagione al neopromosso Frosinone nel primo derby regionale in programma stasera all’Olimpico (ore 20.30). I biancocelesti sono reduci da due sconfitte (non accadeva dal 2006) contro Napoli e Juventus. Il tecnico Simone Inzaghi: «Ci portiamo ancora dietro le scorie della Champions persa all’ultima giornata l’anno scorso, ma ora siamo alla svolta: non si può fallire».
La Lazio è rimasta indietro di tre mesi e mezzo, a quel 20 maggio che avrebbe potuto cambiare la storia di questa stagione (con la Champions) e forse anche dell’era Lotito (con maggiori introiti e, presumibilmente, superiori investimenti).
«Abbiamo ancora addosso le scorie che ci ha lasciato la fine della scorsa stagione», ammette Inzaghi, il quale respira questo ambiente da quasi vent’anni e ne conosce ogni sfumatura, così come sa quali siano i sentimenti dei suoi calciatori, in questo momento tutt’altro che positivi.
Per questo – le scorie, le difficoltà psicologiche, il peso della sconfitta con l’Inter che è costata la Champions – e per lo zero in classifica, la partita di stasera all’Olimpico (ore 20.30) contro il Frosinone assume contorni inattesi: una vittoria non è importante, bensì indispensabile. «È’ un incontro da non sbagliare. Il calendario non ci ha aiutato perché è stato subito complicatissimo, con Napoli e Juventus non abbiamo giocato male però dovevamo e dobbiamo fare di più: non siamo contenti».
Contro il Frosinone se la giocherà con una formazione probabilmente identica rispetto a quella che ha perso a Torino, con un solo residuo dubbio tra Parolo e Badelj, con la volontà di alzare Milinkovic-Savic perché partecipi di più alla manovra offensiva. Certamente con la medesima base, la difesa a tre.
La Lazio deve cancellare il 20 maggio dalla propria mente, Inzaghi vuole però sottolineare che la squadra è arrivata a quella partita andando oltre ogni previsione: «Le aspettative nei nostri confronti si sono alzate perché arriviamo da due quinti posti, anche se inattesi, e dalla conquista della Supercoppa italiana, anche quella inaspettata».
Il messaggio è rivolto alla società, che ha parlato spesso di obiettivo Champions League: nelle ultime due stagioni non siamo arrivati lassù perché eravamo fenomeni, ma perché siamo andati oltre le nostre possibilità. «E le concorrenti si sono rafforzate parecchio».
Per superare il Frosinone, Inzaghi dovrà cancellare l’incubo Longo, il quale gli ha regalato una serie di clamorose delusioni quando si sfidavano sulle panchine della Primavera, uno con la Lazio e l’altro con il Torino: Simone è stato battuto tre volte su tre, tra finale e semifinale scudetto e finale di Supercoppa (2014 e 2015).
Un’autentica bestia nera, insomma, che stasera si presenterà all’Olimpico con maggiore serenità rispetto a Simone. «Di sicuro non ci regaleranno niente, dovremo prenderci la vittoria. Hanno un allenatore preparato, serio, meticoloso, che ha certamente organizzato tutto per crearci difficoltà».
In una viglia ricca di ansie e pressioni, Inzaghi trova comunque il modo di regalare al popolo laziale un’iniezione di ottimismo, di fiducia. «Non è vero che l’ambiente è cupo, c’è il sorriso, c’è la spensieratezza: io ho visto tutto questo. Così come la serietà nel lavoro che abbiamo svolto assieme in queste settimane: la squadra è matura, deve solo crescere un po’».
❞ L’allenatore Il calendario ci ha penalizzato ma ci portiamo dietro le scorie del finale di stagione