Mezzogiorno di fuoco Spari, sangue e paura
Un ferito dopo una lite. Nella notte giovane colpito a Torpignattara
Si torna a sparare nella Capitale. Due volte in meno di dodici ore, a Torpignattara e a Torre Maura, dove la presenza dei clan è ancora molto forte. I carabinieri indagano sul ferimento di due uomini, di 52 e 37 anni, ricoverati in ospedale. Non sono in gravi condizioni. Accertamenti anche per capire se i due episodi possano essere in qualche modo collegati. Il primo, nella notte di domenica, davanti a una parrocchia di Torpignattara: il sicario voleva uccidere e ha sparato più volte ma il giovane, con precedenti per droga, è rimasto ferito a un gluteo. Spari fra la folla invece ieri a mezzogiorno in via Casilina. Dopo una lite, colpito a un braccio il padre del titolare di un’officina.
Prima hanno litigato davanti a un gommista, poi hanno sparato all’impazzata in mezzo alla strada. I proiettili hanno sibilato accanto ai passanti, sfiorato le finestre delle abitazioni e le vetrine dei negozi, sfondato il lunotto posteriore di un’auto. Solo per un caso fortunato ieri mattina a Torre Maura non c’è scappato il morto. Un uomo di 52 anni, padre del titolare dell’officina, è rimasto ferito a un braccio ed è stato interrogato a lungo dai carabinieri che indagano su quello che è accaduto a mezzogiorno in via Casilina, nei pressi del Policlinico Casilino, dove il cinquantenne è stato poi ricoverato in osservazione. Non è in pericolo di vita.
Il ritorno delle armi da fuoco nella Capitale in zone dove la presenza dei clan è ancora molto forte, dopo un periodo di relativa tregua è stato tuttavia preceduto da un episodio analogo avvenuto nella notte a Torpignattara: un trentenne è stato ferito a un gluteo da uno dei colpi di pistola esplosi contro di lui da un uomo in sella a uno scooter. Il giovane è stato accompagnato da due amici al pronto soccorso dell’ospedale Vannini e successivamente trasferito al Policlinico Umberto I: è in prognosi riservata.
I carabinieri della compagnia Casilina indagano a tutto campo per risolvere i due casi. Fra le ipotesi non si può scartare quella che possano essere in qualche modo collegati. In via Casilina, secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, un gruppo di persone avrebbe aggredito il cinquantenne al culmine di un litigio, non è chiaro se collegato alla riparazione o al noleggio di un’auto di grossa cilindrata, una fuoriserie. Oppure a vecchi dissidi. A quel punto sono comparse le pistole. «Abbiamo sentito grida, insulti, poi gli spari, almeno quattro», raccontano alcuni testimoni, che hanno subito cercato ripa- ro dietro i veicoli in sosta o sono entrati nei negozi. «Un inferno», dicono ancora. I carabinieri hanno recuperato quattro bossoli calibro 7.65: saranno ora esaminati dal Ris per capire se siano stati esplosi da un’arma già utilizzata per commettere reati. Dalle testimonianze raccolte sul posto è poi emerso che il ferito è salito su una Smart per raggiungere da solo il vicino pronto soccorso. «L’auto ha sgommato, c’era gente che scappava da tutte le parti. Un incubo». Sarebbero stati anche acquisiti i
filmati di alcune telecamere puntate su quel tratto di strada. Panico anche all’1.30 in via Camillo Manfroni, a Torpignattara, di fronte alla chiesa di San Giuseppe Cafasso. Lì i carabinieri hanno svolto per tutta la notte una serie di rilievi per ricostruire l’agguato al trentenne - ha precedenti di polizia anche per droga - che era con alcuni amici. Vista la dinamica, non si esclude che il sicario sullo scooter, con il volto coperto da un casco integrale nero, abbia voluto uccidere la vittima ma non ci sia riuscito in quello che, si ipotizza, potrebbe essere un regolamento di conti.
I testimoni
«Prima grida e insulti, poi gli spari: ci siamo rifugiati nei negozi e dietro le macchine». Recuperati 4 bossoli
Oratorio Una delle vittime raggiunta dai colpi davanti alla parrocchia «Volevano uccidere»