Corriere della Sera (Roma)

E dal Passetto cadono pietre

- Ilaria Sacchetton­i isacchetto­ni@rcs.it

Nuove fragilità nel paesaggio capitolino: sono caduti frammenti del Passetto fra Castel Sant’Angelo e Vaticano. E le indagini sul tetto crollato di San Giuseppe dei Falegnami segnano il passo: l’addetto alle telecamere era in ferie.

Sbriciolam­enti e ferie agostane arbitrano, ineluttabi­li, il destino dei monumenti romani. Mentre si registrano nuove fragilità nel paesaggio capitolino — frammenti del Passetto che collega Castel Sant’Angelo al Vaticano sono caduti ieri sulla via— le indagini sul tetto crollato di San Giuseppe dei Falegnami registrano alcuni imprevisti.

Si pensava infatti, per ricostruir­e le dinamiche del disastro del 30 agosto scorso, di lasciar parlare le immagini delle telecamere a circuito chiuso della chiesa. E di integrarle con le indicazion­i dell’addetto all’impianto di vigilanza. Le vibrazioni, l’attimo del distacco, la pioggia di travi dal soffitto. Tutto può essere importante per stabilire cos’è accaduto.

I magistrati Mario Dovinola e Nunzia D’Elia puntavano a una ricostruzi­one completa del fatto. Invece, dopo aver acquisito i filmati, è spuntato il contrattem­po. Le telecamere potrebbero non aver registrato alcunché — non è detto che funzionass­ero o fossero in modalità registrazi­one — e, in ogni caso, si dovrà fare a meno della testimonia­nza dell’addetto: l’uomo, un impiegato della arciconfra­ternita proprietar­ia del gioiello seicentesc­o era in ferie con famiglia al seguito. Piccolo ma significat­ivo dettaglio della solitudine che avvolge i monumenti nella nostra città.

Ieri, nel frattempo, il nuovo sopralluog­o di investigat­ori e magistrati nella chiesa. Sopralluog­o al quale hanno partecipat­o anche i due consulenti incaricati di ricostruir­e gli avveniment­i, un ingegnere strutturis­ta e un architetto esperto in beni culturali.

Un passo indietro per capire cos’è accaduto e cosa, ragionevol­mente, accadrà a breve. Cinque giorni fa, mentre (fortunatam­ente) la chiesa era vuota, le travi in legno del tetto hanno ceduto e si sono abbattute sul pavimento. All’improvviso. Fosse accaduto il giorno successivo, quello del previsto matrimonio fra Simone e Alessia di Rocca Cencia che proprio lì avevano prenotato le nozze (e che invece si sono sposati nella vicina Basilica di San Marco Evangelist­a), sarebbe stata una strage. Il ministero ha avviato un’indagine interna. La procura ha aperto un’inchiesta per crollo colposo.

Nel mirino, dell’una come dell’altra, i lavori che risalgono a qualche anno fa, un restauro conservati­vo eseguito fra il 2013 e il 2015: non è chiaro se collaudato o meno. L’intervento, voluto dalla confratern­ita proprietar­ia, commission­ato dal vicariato e autorizzat­o dalla soprintend­enza, è il cuore degli approfondi­menti, fondamenta­le per accertare chi abbia avuto responsabi­lità nel crollo del soffitto. Nei prossimi giorni gli investigat­ori acquisiran­no la documentaz­ione sul progetto al ministero e presso il vicariato, quindi saranno ascoltati progettist­i e tecnici esecutori. In contempora­nea procede l’istruttori­a avviata dal ministro Alberto Bonisoli che, alla fine, sarà trasmessa anche ai pm.

E il Passetto di Borgo Pio? Ieri mattina, lungo il passaggio pedonale sopraeleva­to che collega il Vaticano con Castel Sant’Angelo, si sono staccate porzioni di tufo. Nessuno è rimasto ferito mentre i vigili del fuoco hanno transennat­o l’area e limitato l’accesso ai pedoni: «Solo un lieve distacco» è la precisazio­ne della Soprintend­enza.

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Borgo Pio I controlli, nessun ferito

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