Atac, tornelli a bordo: la sperimentazione si è (già) fermata
Debutto a giugno sul «671», ora per la «fase due» serve personale. L’azienda: ma andremo avanti
L’ultima disposizione di Atac è del 3 agosto: «Dal 6 al 12 agosto proseguirà la sperimentazione del tornello a bordo del bus 8185 sulla linea 671 Arco di Travertino-piazzale Nervi». E poi? Perché non c’è più il tornello antievasione – in pratica l’unica vera novità sperimentata negli ultimi anni per combattere chi viaggia senza pagare – a bordo degli autobus di Roma? L’azienda spiega che non c’è nessun giallo: vogliamo, dice Atac, passare alla fase due del progetto, cioè l’estensione di quegli stessi tornelli su più mezzi e su più linee. Un rilancio, perciò, che però non ha ancora una data.
L’idea del tornello antievasione – uno solo, su una sola linea – era diventata realtà a giugno, quando appunto Atac annunciò questa nuova iniziativa contro l’evasione che, come denunciava in ogni occasione l’ex direttore generale Marco Rettighieri, viaggiava stabile attorno al 25%. Una cifra incredibile, per un’azienda in mano al tribunale fallimentare e obbligata a invertire la rotta.
In realtà, racconta oggi Atac, le cose da allora sono migliorate: più biglietti venduti, più controlli, più ricavi. Non abbastanza, comunque. Ecco così materializzarsi l’idea del tornello, che certo non è la soluzione ma in ogni caso veicola un messaggio: basta furbi, adesso si cambia. Debutto a giugno, si diceva, e così a settembre - col ritorno dei pendolari e la riapertura delle scuole - il sistema sarà già rodato. Invece.
La sperimentazione è finita a metà agosto e, da allora, non è più ripresa. Tecnicamente, vogliono che sia chiaro dall’azienda, è sbagliato parlare di stop: il servizio si ferma, sì, ma è solo una pausa prima di un rilancio che, appunto, dovrebbe coinvolgere tutti gli autobus di una stessa linea. Il problema, però, è il tempo. E anche l’organizzazione. Perché ancora non è chiaro quando partirà questa cosiddetta fase due, di rilancio. E poi perché proprio la sperimentazione di questi mesi ha dimostrato – pur con vetture semivuote – la necessità di altro personale a bordo oltre all’autista, operatori o guardie giurate a presidio dei tornelli per evitare che vengano aggirati, scavalcati, vandalizzati. Di questa possibilità si è parlato anche lunedì coi sindacati, ma ancora – appunto – niente è deciso. «Tre, quattro persone a bordo - si ragiona significano nuovi accordi sindacali, soldi da investire, personale disposto a stare in prima linea quando, di solito, c’è difficoltà a reperire anche i controllori: vedremo, ma la strada è in salita…».
Problemi Oltre ai dipendenti sui mezzi, c’è bisogno di soldi e tavoli sindacali: tempi lunghi