Corriere della Sera (Roma)

David Crosby: musica, impegno e controcult­ura

Giovedì al Parco della Musica concerto di uno dei simboli della controcult­ura americana dagli anni Sessanta: impegno, acido lisergico e amore libero

- di Marco Andreetti

Ha scritto canzoni che sono pietre miliari della controcult­ura. Due volte nella Rock and Roll Hall of Fame. Acido lisergico e amore libero. Nel 1967 un rap al Monterey Pop Festival che metteva in dubbio la credibilit­à del Warren Report sull’assassinio di Kennedy. David Crosby è un testimone di anni liberi, trasgressi­vi, di lotta politica. E ancora oggi il cuore della leggenda della folk music non smette di battere a sinistra. Con l’odio per l’attuale inquilino della Casa Bianca. «Un bambino viziato che non è in grado di fare il suo lavoro» ha detto. A 77 suonati Crosby non molla. Vive in campagna. Tra querce e praterie. Attraversa un periodo in-

credibilme­nte creativo in cui continua a pubblicare un album dopo l’altro. Lighthouse nel 2016. L’anno scorso Sky Trails. Il disco che giovedì presenterà al Parco della Musica.

Da tre giorni è in radio Glory. Una ballata tenera e malinconic­a che lascia l’amaro in bocca. È il primo singolo da Here If You Listen. Album in uscita il prossimo 26 ottobre. «In un batter d’occhio, in un momento di debolezza. Sarò la tua corazza, sarò il tuo testimone. Non puoi perdermi» canta Crosby insieme a Becca Stevens and Michelle Willis. Le vocalist della sua Lighthouse touring band. A novembre riparte con il tour del nuovo disco. Cinque settimane di coast-to-coast che prenderann­o il via al Neptune Theatre di Seattle. Crosby tornerà a fare musica con gli artisti con cui aveva lavorato al suo album del 2016. Michael League degli Snarky Puppy, oltre a Willis e Stevens. «Lasciare il gruppo Crosby, Stills & Nash è stato come saltare giù da una scogliera — ha detto Crosby — la Lighthouse Band sono un paio d’ali spuntate a metà della caduta libera».

Altra formazione per giovedì sera in sala Santa Cecilia. Salirà sul palco con un gruppo che è composto principalm­ente da musicisti del vecchio Crosby, Pevar & Raymond (ore 21, viale Pietro de Coubertin 30, tel. 892101). Alla tastiera ci sarà il figlio James Raymond. Ritrovato negli anni Novanta dopo averlo dato in adozione alla nascita. Da allora suo fedele collaborat­ore. Jeff Pevar suonerà la chitarra. Poi ancora Michelle Willis (tastiera, voce) e Mai Leisz. «Una fantastica bassista estone — ha sottolinea­to Crosby — e poi Steve Di Stanislao che suona anche le percussion­i con David Gilmour». Crosby eseguirà i pezzi di Sky Trails. Insieme ai suoi più grandi successi. Classici dall’era Stills & Nash e altri dal repertorio Crosby, Stills, Nash & Young. Brani con cui è stato la coscienza sociale di una generazion­e. Canzoni come Almost Cut My Hair e Wooden Ships. Alcune scritte con Graham Nash. Altre prese dai suoi album da solista. «Non so come faccio ancora a cantare. L’unica certezza è che lo faccio» ha scherzato Crosby. Nel 1969 la sua fidanzata Christine Hinton morì in un incidente d’auto. Ne rimase sconvolto. Fu l’inizio di un tunnel terminato con cinque mesi di prigione in Texas nell’86. Che in un certo senso sono stati la sua salvezza. Un trapianto di fegato nel 1994. La lotta contro il diabete ancora in corso. Niente più eccessi lisergici oggi. Ma è rimasta la passione per il fumo. Crosby a luglio ha annunciato il lancio di un suo brand di cannabis. «Le persone mi chiedevano da tempo di mettere in commercio cannabis di qualità – ha spiegato – con la legalizzaz­ione che si sta espandendo è il momento giusto».

Non so come faccio ancora a cantare L’unica certezza è che lo faccio Trump? Bambino viziato che non è in grado di fare il suo lavoro

L’ultima produzione

«Sky Trails», disco che presenterà nel live romano. E da tre giorni è in radio «Glory», primo singolo da «Here If You Listen»

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