«Quel medico salva i bimbi, resti dov’è»
Bambino Gesù, all’alba il sit-in dei genitori: tutelare il ruolo del cardiochirurgo Carotti
Si sono dati appuntamento presto, alle 6.30 di stamani, i genitori dei bambini cardiopatici che hanno fondato l’associazione «Cuori coraggiosi». Tre ore e mezza di sitin sulla Passeggiata del Gianicolo per manifestare la loro preoccupazione: «Le nuove scelte organizzative del Bambino Gesù – sostiene una mamma, Alessandra Baldini – hanno visto l’improvviso e ingiustificato ridimensionamento del ruolo del primario Adriano Carotti, cardiochirurgo di fama internazionale che ha salvato la vita di tantissimi bambini». Circa 200 famiglie, tutte con piccoli affetti da gravi patologie, hanno deciso di far sapere così che non intendono «rinunciare a un medico – continua Alessandra – che fa la differenza tra la vita e la morte». E al di là delle «legittime scelte interne che può fare un ospedale», qui ci sono dei genitori che hanno riposto la loro fiducia in un medico, e quindi nel reparto da lui diretto, e chiedono di essere ascoltati: «Mio figlio è in lista trapianti da tre anni e mezzo – racconta Alessandra – e non si sa quando il trapianto arriverà. Se il dottore dovesse andarsene noi non potremo seguirlo: cosa succederà?». Le famiglie ci tengono a precisare che non sono «assolutamente» contro il Bambino Gesù: «Crediamo nell’istituzione e non abbiamo alcun interesse nascosto se non la vita dei nostri figli». Hanno scritto una lettera al Papa: «E comunque andremo avanti».