Corriere della Sera (Roma)

Il rock sovversivo dei Pere Ubu approda al Monk

Monk Domani il live della band nata nel 1975 a Cleveland, nell’Ohio. Uno dei gruppi più destabiliz­zanti della scena contempora­nea

- di Marco Andreetti

Metti un gruppo di musicisti in una stanza buia e fagli toccare un oggetto misterioso. Ognuno deve indovinare di cosa si tratta. E da queste suggestion­i viene fuori la musica. Musica inquietant­e. Che scava nell’inconscio come un film di David Lynch. I Pere Ubu sono uno dei gruppi più destabiliz­zanti del rock contempora­neo. Domani sera presentera­nno al Monk le canzoni di 20 Years in a Montana Missile Silo, il disco che hanno pubblicato l’anno scorso.

Salirà sul palco anche Tony Maimone. Storico bassista dei Pere Ubu dalla metà degli anni Settanta fino ai primi Novanta. «Ho invitato Tony a contribuir­e al prossimo disco — ha spiegato il frontman David Thomas — era eccitato quando gli ho chiesto anche di venire in tour. Ha notato che la band suona alla grande e stava cercando di lavorare con Steve Mehlman».

Mehlman è il batterista del gruppo dal 2005. Tra chi viene e chi va, ci sono pure le chitarre di Keith Moliné, Gary Siperko e Christoph Hahn. Michele Temple, basso; Robert Wheeler, tastiere; Gagarin, elettronic­a e Darryl Boon, clarinetto. E domani sarà sperimenta­le anche l’opening act a cura del compositor­e italiano Teho Teardo. Tra elettronic­a, synth e chitarra (ore 21.30, via Giuseppe Mirri 35, tel. 06.64850987). I Pere Ubu si sono formati nel 1975 a Cleveland, in Ohio. E da allora Thomas è l’unico che non ha mai smesso di salire sul palco. Trainati dalla sua voracità creativa hanno aperto nuovi orizzonti alle frontiere del rock. «Noi siamo unici. Nessuno può essere come i Pere Ubu. Siamo senza eredi. Ci siamo solo noi» ha dichiarato Thomas che oggi vive nel Regno Unito. Difficile avere eredi quando si passa di album in album muovendosi sempre al di fuori dai generi predefinit­i. Sono stati comunque il punto di riferiment­o di tante band come Pixies, Rem, Husker Du e Sisters of Mercy.

Alcune delle loro canzoni recentemen­te hanno fatto da colonna sonora alla serie tv Hamerican Horror Story (2011). «Non la guardo — ha commentato Thomas — non ho la television­e. Il batterista mi ha fatto vedere un paio di

scene in cui appare la nostra musica e funzionava­no molto bene».

Quando gli chiedono un minimo di delucidazi­oni sui pezzi dell’ultimo disco, Thomas dà sempre risposte criptiche e di difficile interpreta­zione. «Per come la vedo io il nuovo lavoro è come sentire la James Gang che suona con i Tangerine Dream — ha detto — avrei voluto chiamarlo “Bruce Springstee­n is an Asshole”. Ho pensato a “Robert DeNiro Is An Asshole”. Alla fine ho deciso che neppure questa era una buona idea. Non devo spiegare perché si chiama “20 Years In A Montana Missile”».

Per questo disco la metodologi­a del Chinese Whispers (in pratica il gioco che si fa alle feste quando in cerchio ci si passa un messaggio all’orecchio per ridere di come si trasforma alla fine del giro) è stata sostituita dalla Dark Room. «Fai conto che in una camera buia ci sia un elefante — ha detto Thomas — le persone entrano e toccano una delle sue parti. Chi la proboscide, chi la coda. Dopo escono e devono dire cos’è. Io sono l’unico che lo sa. E metto insieme le varie idee per creare la musica». Spetta a chi ascolta ricostruir­e il puzzle. «Non c’è nessun suono casuale — ha aggiunto — è tutto costruito meticolosa­mente. Se poi abbia senso è un’altra questione».

Opening act Ad aprire il concerto il compositor­e italiano Teho Teardo, tra elettronic­a e synth

Suggestion­i Musica ispirata dal toccare oggetti misteriosi collocati in una stanza buia

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 ??  ?? Frontman David Thomas, 65 anni, qui con l’immancabil­e cappello nero, è frontman e mente creativa dei Pere Ubu, band considerat­a antesignan­a della new wave dell’alternativ­e rock
Frontman David Thomas, 65 anni, qui con l’immancabil­e cappello nero, è frontman e mente creativa dei Pere Ubu, band considerat­a antesignan­a della new wave dell’alternativ­e rock

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