Corriere della Sera (Roma)

Genitori in fila dalle 6 per vaccinare i figli e farli entrare a scuola

Prima di tornare a scuola, tanti affollano il centro della Asl in via Ovidio. Il medico: aumento fisiologic­o

- Di Clarida Salvatori

Domani nel Lazio riaprirann­o molte scuole. Perciò i centri vaccinali di Roma negli ultimi giorni sono letteralme­nte presi d’assalto. Un esempio su tutti, quello di via Ovidio-via Plinio, nel quartiere Prati. Dove l’attesa comincia di buon ora: intorno alle 6. Chi da solo, chi con i bambini al seguito.

Nel conto alla rovescia per mettersi in regola con i vaccini manca solo l’ultima tacca. Domani nel Lazio riaprirann­o infatti molte scuole, dai licei alle elementari e agli istituti statali dell’infanzia, e tra chi si sta precipitan­do a prenotare, chi approfitta del libero accesso per le prime somministr­azioni e chi ha fissato da tempo un appuntamen­to, i centri vaccinali di Roma negli ultimi giorni sono letteralme­nte presi d’assalto.

Un esempio su tutti, quello di via Ovidio-via Plinio, nel quartiere Prati: l’attesa comincia di buon ora, intorno alle 6, chi da solo, chi con i bambini al seguito. Magari lasciati in macchina per un ultimo scampolo di riposino, vista la levataccia. Occhi ancora gonfi, che in fondo cercano il bar già aperto per un caffè, e poi di corsa al portone di metallo grigio per scrivere il proprio cognome su un foglio bianco, appeso lì in autogestio­ne, per evitare che qualcuno non rispetti la fila.

«Sono arrivata poco prima delle 6.30 e mi sono scritta per seconda», racconta Anna che deve fare il vaccino a sua figlia, in regola con le somministr­azioni e le nuove disposizio­ni di legge. Stesso orario in cui è arrivato anche Giuseppe, papà di un bimbo di 3 mesi che deve ricevere la seconda dose di esavalente e pneumococc­o: «Ero qui alle 6.30 ed ero già il numero sette. Ma con il fatto che entrano prima i prenotati e poi noi che usufruiamo del libero accesso, alla fine riusciremo ad finire intorno a mezzogiorn­o». È bastato tardare giusto quel poco e arrivare in via Plinio «alle 7.04 per essere il quindicesi­mo e i posti disponibil­i in libero accesso sono venti – fa notare Stefano, papà di un bimbo di quasi 7 anni che doveva effettuare il richiamo di morbillo, parotite e rosolia (Mrp) -. Mia moglie si è accorta che per essere in regola con le nuove norme sui vaccini mancava questo richiamo e siamo venuti oggi, prima che inizi la scuola». In coda anche una nonna con la nipotina che rischia l’espulsione dalla sua scuola perché lo scorso anno «abbiamo dimenticat­o il richiamo dei sei anni e quest’anno dobbiamo assolutame­nte arrivare in regola». «Negli ultimi giorni c’è stato un lieve incremento degli ingressi nell’ambulatori­o vaccinale, del 5-6% – conferma Roberto Ieraci, referente scientific­o vaccinazio­ni Asl Roma 1 – ma direi che si tratta di un aumento fisiologic­o, che c’è in genere a settembre prima della riapertura delle scuole. L’obbligo in fondo c’è già dall’anno scorso, quindi la maggior parte dei bambini oggi è a posto. D’altronde il Lazio ha superato il 95% di piccoli scolari vaccinati».

Ansia Strutture pubbliche prese d’assalto da chi ha prenotato e da chi ha scoperto di non essere in regola

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(foto LaPresse/Leone) Via Ovidio La fila davanti al Centro per le vaccinazio­ni pediatrich­e
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Via Ovidio Genitori e figli fuori dal Centro vaccinazio­ni (foto Leone-LaPresse)

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