Corriere della Sera (Roma)

«Rimborso biglietti Atac, gli utenti avranno il 31%: 2 euro dopo anni di attesa»

- Erica Dellapasqu­a

Ipoteticam­ente potrebbero anche coalizzars­i e votare no al concordato, i settecento viaggiator­i-creditori di Atac cioè le vittime delle macchinett­e emettitric­i di biglietti che, avendo chiesto il rimborso, sono finiti assieme a tutti gli altri chirografa­ri dell’azienda, coloro che cioè vantano altri crediti - milioni di euro, nel caso dei fornitori nei confronti di Atac. Però, anche volendo, l’idea di boicottare tutta la procedura non sarebbe fattibile, perché pesa il numero di «teste», sì, ma anche l’entità delle somme, quasi ironiche – 6 euro, 10 euro - nel caso dei passeggeri. Così, in quanto chirografa­ri, eventualme­nte rimborsabi­li al 31% come pare emergere dalle ultime stime di Atac, questi turisti avrebbero diritto a due euro ciascuno.

È un caso curioso quello dei passeggeri finiti nelle liste d’attesa del debito Atac, la municipali­zzata in mano ai giudici fallimenta­ri che si gioca tutto nella prossima assemblea dei creditori, il 19 dicembre, quando ci si dovrà esprimere sulla fattibilit­à delle proposte dell’azienda. Lo spiega Giuliana Scognamigl­io, esperta di Diritto commercial­e della Sapienza, che giustament­e parte dalla legge: «Purtroppo per questi passeggeri nelle procedure di concordato non ci sono differenze tra grandi e piccoli creditori: tutti devono essere trattati alle stesse condizioni». Sarebbero considerat­i, i passeggeri, al pari di tutti gli altri chirografa­ri, per esempio i fornitori, e non creditori privilegia­ti come i dipendenti perché «non hanno garanzie, non hanno pegno, si tratta di crediti sorti in modo inaspettat­o ed estemporan­eo». Nessuna precedenza, allora. E, anche in termini di rimborso, nessuna eccezione. «Non c’è un minimo rimborsabi­le – conferma la docente – vale il 31% anche per loro». Ma allora, il 19 dicembre, conviene esserci oppure no? Ovviamente, nel caso di un turista straniero che si troverebbe ad affrontare un viaggio, sarebbe irragionev­ole e antieconom­ico. Ma ci sono due possibilit­à. «La suddivisio­ne per classi, e qui vale la decisione della maggioranz­a. Oppure possono votare singolarme­nte anche se, in quel caso, uno non vale uno». Esiste un contrappes­o tra numero di creditori e entità del credito. «Forse – ragiona la professore­ssa – ci sarebbe una terza via: trattandos­i di turisti, l’idea di un beau geste, cioè di un risarcimen­to simbolico, si potrebbe pensare a un soggetto terzo, per esempio il Campidogli­o, che anticipi queste somme per conto di Atac. Ma, certo, sarebbe una novità giuridica tutta da inventare».

Il bel gesto

L’idea di un beau geste, un risarcimen­to, può venire da un soggetto terzo, il Comune

 ??  ?? Beffati Sono 700 i clienti Atac che aspettavan­o il rimborso. Ora sono tra i creditori del concordato
Beffati Sono 700 i clienti Atac che aspettavan­o il rimborso. Ora sono tra i creditori del concordato

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