Corriere della Sera (Roma)

Bilancio Ama, Lemmetti pensa di bocciarlo

L’assessore intenziona­to a fare lo stesso con quello Atac

- Di Andrea Arzilli

L’ assessore a Bilancio e Partecipat­e Gianni Lemmetti analizza i bilanci 2017 di Ama e Atac, ancora senza l’ok del Comune, per allineare i conti in vista della presentazi­one del Consolidat­o, documento che mette insieme il Campidogli­o e le sue aziende. Ma sui conti delle maxi partecipat­e qualcosa non quadra, così l’assessore potrebbe rispedire indietro i bilanci, modificati e da ri-approvare in sede di cda.

Gianni Lemmetti non c’è. Nemmeno un’apparizion­e fugace in conferenza stampa dopo aver già mandato in bianco le quattro assemblee del cda convocate in cinque mesi dal presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani. E nessun messaggio di distension­e verso l’azienda dei rifiuti da parte dell’uomo dei conti del Campidogli­o che, dopo l’uscita di scena del braccio destro di Massimo Colomban, Alessandro Gennaro, ha assorbito pure l’incarico di assessore alle Partecipat­e, di fatto prendendo il comando nella sala macchine dell’amministra­zione.

Ma per capire come al momento funzioni il rapporto tra Lemmetti e le due maxi partecipat­e del Campidogli­o, Ama e Atac, tocca fare un passo in avanti, al Consolidat­o - ovvero il documento che mette insieme i conti del Comune e delle aziende di sua proprietà, escluse Centrale del latte, Farmacap e Roma Metropolit­ane, tutte in dismission­e - che l’assessore al Bilancio ha l’obbligo non tassativo di far quadrare entro il 30 settembre. Il passaggio è delicato sotto tutti i punti di vista: un anno fa il documento fu bocciato dall’ Oref - i revisori capitolini - che non lo ha ritenuto «veritiero» a causa dei conti «disallinea­ti» tra Comune e partecipat­e. E la bocciatura, manco a dirlo, ha scatenato una caterva di polemiche politiche, un caos vero.

Motivo per cui, a due settimane dalla nuova scadenza, si acuiscono le difficoltà di dialogo tra Lemmetti e le due aziende capitoline, entrambe ancora senza l’ok sul bilancio 2017 da parte del proprietar­io, il Comune appunto, e con davanti la concreta possibilit­à di dover riprendere in mano i conti, apportare delle modifiche su indicazion­e del socio di maggioranz­a

e, quindi, riunire i cda per una nuova approvazio­ne. Uno scorno che i vertici di Ama e Atac sperano di evitare.

Ma il problema c’è, e coincide proprio con quei «disallinea­menti»

segnalati un anno fa dai revisori. Partite contabili non definite e riconcilia­zioni non complete che il Campidogli­o, in queste ore, sta valutando insieme alla Ragioneria. Un giro multimilio­nario che Lemmetti analizza nel dettaglio cercando la sintonia, se esiste, con il suo Consolidat­o. Solo dopo l’assessore provvederà a dare la sua approvazio­ne ai conti. Sennò, ed è questa l’opzione che più fa infuriare i vertici delle municipali­zzate, i bilanci torneranno indietro, respinti con perdite.

Questa (concreta) possibilit­à. infatti, tende nervi e rapporti ormai da mesi. Ama ha approvato il bilancio in cda ad aprile con 500 mila euro di utili e, in allegato, il sorriso migliore del presidente Bagnacani. Ma nei conti sarebbero stati inseriti alcuni crediti che l’azienda vanta con il Campidogli­o

Profondo rosso

Entro fine mese deve essere approvato il Consolidat­o, cioè i conti di Comune e partecipat­e

- 19 milioni relativi ai servizi cimiterial­i - su cui Lemmetti nutre forti dubbi: sono legati al passato (giunte Veltroni o Rutelli) e l’assessore non intende riconoscer­li all’azienda. Che, senza quei soldi, è costretta a riscrivere il bilancio in profondo rosso, cosa che metterebbe in discussion­e le linee di credito aperte con le banche e, in caso di mancato ok dal Comune, pure lo stipendio di settembre dei dipendenti (si attingereb­be al tesoretto del fondo di riserva?).

Per Atac, alle prese con la delicata fase del concordato preventivo, vale lo stesso criterio di valutazion­e: il cda ha dato l’ok al bilancio lo scorso 27 aprile, ma il Campidogli­o potrebbe rispedirgl­i indietro i conti con dei ritocchi sostanzial­i, anche perché, in funzione della procedura anti default, ha già postergato il rientro dal mezzo miliardo che l’azienda gli deve. «Pensassero a far marciare i trenini», disse Lemmetti a giugno proprio in relazione al mancato ok sul bilancio 2017. Ecco, più o meno il clima è questo.

In ballo

La giunta M5S non vuole riconoscer­e alla municipali­zzata 19 milioni di crediti

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Perplesso L’assessore capitolino al Bilancio, Gianni Lemmetti

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