Corriere della Sera (Roma)

Fiorito, sconto di 15 giorni in Cassazione

La condanna definitiva per l’ex capogruppo del Pdl alla Regione è di due anni e 11 mesi di carcere

- Fulvio Fiano

Ottobre 2012, politicame­nte un’altra era geologica. Franco Fiorito, potente capogruppo della maggioranz­a Pdl in Regione, viene arrestato con l’accusa di essersi impossessa­to per uso personale di 1,3 milioni di euro di fondi pubblici. È il masso che innesca la valanga nella quale viene travolta la giunta Polverini e con essa un’intera classe dirigente. Ma è anche il capolinea di una stagione politica in senso più ampio, che poi con la spallata decisiva di Mafia Capitale verrà definitiva­mente spazzata via. A suggello di tutto ciò, è arrivata ieri la sentenza della Cassazione, che anche da punto di vista giudiziari­o chiude i conti, almeno per quanto riguarda il Batman di Anagni.

Nella sostanza viene confermato l’impianto accusatori­o che era sfociato in una condanna a tre anni e quattro mesi in primo grado (con lo sconto del rito abbreviato), arrotondat­i a tre in appello e ridotti ieri di altri 15 giorni per lo scomputo di una voce di peculato (i presunti 50 mila e 283 euro di una delle 12 carte di credito in uso al gruppo Pdl che in realtà Fiorito non ha mai utilizzato). Oltre ai due anni, 11 mesi e 15 giorni, il 47enne ex sindaco del comune dei tre papi viene condannato a pagare i 3.500 euro di spese legali sostenute dal gruppo consiliare del Pdl alla Pisana, costituito­si parte civile nel procedimen­to (grande accusatore di Batman è stato il rivale, Francesco Battistoni).

Fiorito ha già scontato sei mesi di carcere e chiederà ora l’affidament­o in prova ai servizi sociali per la parte restante della pena. La scelta da indicare ai giudici del tribunale di sorveglian­za, deputati ad accordare la misura alternativ­a alla detenzione, dovrebbe ricadere su una onlus di Anagni che si occupa di assistenti agli anziani disagiati. Un percorso simile, da questo punto di vista, a quello seguito da Silvio Berlusconi. «Sapevamo di non poterci attendere un rovesciame­nto della sentenza, ma speravamo in uno sconto maggiore», commenta l’avvocato Enrico Pavia dello studio legale di Carlo Taormina.

In base alle accuse, dal 2010 al 2012 l’allora capogruppo Pdl aveva speso 29 mila euro per una vacanza di coppia in Sardegna, 19 mila euro per ristruttur­are la sua villa al Circeo, più un Suv, vini, un week end a Positano e così via. Questi sei anni li ha passati a scrivere due libri di memorie che chiamerebb­ero in causa anche il diffuso malcostume in Regione. La sentenza della Cassazione era l’ultimo scoglio per la pubblicazi­one e forse a un ritorno in politica.

Il futuro Probabile l’affidament­o ai servizi sociali per scontare la pena residua

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«Batman» Franco Fiorito

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