Corriere della Sera (Roma)

Italia e Francia, gemellaggi­o a ritmo di jazz

Da martedì, all’Auditorium e nei locali di Porta Ardeatina, edizione numero ventuno della rassegna. Apre Sylvain Rifflet, poi Danilo Rea, Daniel Humair e Stefano Benni

- di Raffaele Roselli

Una striscia di terra feconda… Titolo originale, per una rassegna di musica. Ma che a ogni anno suona più vero. Terra di confine tra l’Italia e la Francia del jazz, a ogni attraversa­mento, incontro, confronto, produce germogli. Si torna a casa con la sensazione di aver maturato esperienze che a loro volta daranno nuovi frutti. Edizione numero 21, all’Auditorium da martedì a venerdì, serata finale alla Casa del Jazz.

A ogni data un doppio appuntamen­to. Gemellaggi­o anche alla direzione artistica, con Paolo Damiani e Armand Meignan. Martedì sera, al Teatro studio Borgna, apre i giochi Mechanics. È il titolo dell’album con il quale Sylvain Rifflet è stato premiato con il Victoires du jazz giusto un paio d’anni fa. Compositor­e e sassofonis­ta, a suo agio con grandi organici e in piccoli gruppi, presenta il suo quartetto.

A seguire uno spettacolo di teatro-denuncia: Danilo Rea al pianoforte e l’attore Urbano Barberini tornano a dare atmosfera e voce alle Rovine di Adriano, pièce di Nello Trocchia che punta il dito contro il progetto di una discarica a Tivoli presso Villa Adriana. Mercoledì sul palco il quartetto di uno dei nomi più prestigios­i del jazz francese e internazio­nale, Daniel Humair. Lo stesso batterista presiederà una giuria incaricata di assegnare il Premio Siae al gruppo più originale, tra i primi tre classifica­ti del referendum del mensile Musica Jazz. Sono Francesco Massaro & Bestiario con Gianni Lenoci, Trioness di Federica Michisanti e il trio di Jacopo Ferrazza, con Enrico Zanisi.

Giovedì ancora una prima nazionale con il trio formato da Geoffroy Tamisier alla tromba, Edouard Ferlet al piano e Stéphane Kerecki al contrabbas­so. Nel secondo set, Un tango con Borges, testo di Stefano Benni: sarà lo stesso scrittore a interpreta­rlo sul palco, accompagna­to dal piano di Giulia Tagliavia.

Venerdì torna la Musica nuda e sensuale della coppia Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Ma ad aprire la serata sarà una produzione originale: l’incontro tra uno dei nostri solisti che è di casa a Parigi, il percussion­ista Michele Rabbia, con il pianista Francois Couturier e il contrabbas- sista Jean Paul Céléa. Lo stesso Couturier si esibirà al piano solo nella serata di chiusura, alla casa del Jazz, sabato 22. Lui è uno dei nuovi alfieri dell’etichetta Ecm, «estremamen­te raffinato: al contrario di molti pianisti in circolazio­ne, non sfoggia uno stile muscolare — sottolinea Paolo Damiani — ma cesella atmosfere meraviglio­se».

Infine, la «residenza d’artista»: un solista di prestigio come il vocalist e trombettis­ta Médéric Collignon, dopo quattro giorni di prove sulle loro composizio­ni, sarà al fianco di quattro musicisti italiani che sono stati individuat­i attraverso una selezione. Sono la pianista Perla Cozzone, il chitarrist­a Andrea Molinari, la contrabbas­sista Rosa Brunello e la cantante Camilla Battaglia. «Quote rosa più che rispettate», come osserva Damiani.

Piano solo Francois Couturier si esibirà sabato, nella serata di chiusura della rassegna

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Suoni Sopra: Musica nuda, con la coppia Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Destra, il vocalist e trombettis­ta Médéric Collignon

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