Bilancio Ama, verifica sui conti Blitz di Lemmetti
Domani scatta il blitz del Campidoglio in Ama. Motivo: verifica sui conti dopo che il bilancio, licenziato lo scorso aprile dal cda della municipalizzata, era stato «congelato» in vista del Consolidato dall’assessore a Bilancio e Partecipate, Gianni Lemmetti, a causa di alcuni crediti che l’azienda diretta da Lorenzo Bagnacani vanta con il Comune. In particolare i 18 milioni di euro relativi ai servizi cimiteriali su cui Lemmetti nutre dubbi: sono legati al passato (Veltroni o Rutelli) e l’assessore non intende riconoscerli all’azienda, anche se le giunte precedenti a quella Raggi lo avevano fatto. Ma senza quei soldi, Ama sarebbe costretta a riscrivere il bilancio in profondo rosso. Insomma, lo scontro è totale. E adesso Bagnacani, senza più la fiducia della maggioranza M5S, rischia di saltare.
Tanto che Lemmetti, che ha l’obbligo (non tassativo) di chiudere entro il 30 settembre il Bilancio consolidato - ovvero il documento che riunisce i conti del Comune e delle partecipate - e che non intende riconoscere i 18 milioni di debito del Comune con la sua azienda dei rifiuti, ha deciso di passare all’azione. Con una lettera firmata dal direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti, indirizzata lo scorso giovedì 13 settembre al presidente Ama, Lorenzo Bagnacani, e per conoscenza anche all’Oref - l’organo dei revisori capitolini -, il Campidoglio dà alla sua partecipata un doppio annuncio che suona come una dichiarazione di guerra. La prima comunicazione è in risposta alla convocazione dell’assemblea ordinaria di Ama Spa: «Vengo con immediatezza ad informarLa circa l’impossibilità di partecipare alla seduta del 21 settembre stante il non ancora completamento dell’iter istruttorio di analisi sul bilancio Ama 2017», scrive Giampaoletti mandando in bianco per la quinta volta il cda della municipalizzata dei rifiuti.
Ma il secondo passaggio è decisamente più forte, dà le esatte coordinate del blitz che, di fatto, boccia il lavoro di contabilità interno ad Ama dando una spallata a Bagnacani. «A decorrere da lunedì 17 e per il tempo strettamente necessario - sta scritto nella lettera -, dirigenti e funzionari dell’amministrazione capitolina a ciò incaricati, si recheranno presso i locali di codesta azienda al fine di svolgere una verifica analitica delle scritture contabili di Ama in modo da consentire al socio proprietario unico (il Comune, ndr) un’immediata evidenza documentale soprattutto sulle partite oggetto di contestazione». Non solo la partita dei 18 milioni legata ai servizi cimiteriali, il casus belli dello scontro. Ma secondo la Ragioneria del Campidoglio ci sarebbero altre voci da approfondire prima di affidare il Bilancio consolidato alle cure dei revisori dell’Oref.
In Ama la lettera ha provocato già un primo scossone, la notizia del blitz non è stata presa affatto bene, è stata letta come un attacco diretto ai vertici dell’azienda. In più Bagnacani non sembra più riscuotere molti consensi nemmeno tra i consiglieri grillini, e anche la copertura politica dell’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari vacilla. E Raggi? Stavolta è tra due fuochi. Ma il blitz può essere il segnale di una scelta già fatta.