«Troppi rifiuti, non paghiamo»
Rimasta senza seguito la diffida alla municipalizzata, scelta la strada della denuncia alla Commissione tributaria Gli abitanti di piazza Verdi contro l’Ama. Ricorso per non versare la Tari, come a Fidene
I residenti di piazza Verdi sono esasperati per i rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti. «Siamo pronti al ricorso per pagare meno Tari, la tassa sui rifiuti», protesta Massimo Santucci, presidente del comitato dei cittadini. Dopo la diffida inviata ad Ama che non ha avuto seguito, i residenti della zona tenteranno la denuncia alla Commissione tributaria provinciale, che lo scorso giugno diede ragione a un cittadino di Fidene.
Nel silenzio dell’ampia piazza dove si erge il palazzo gigante dell’ex Zecca e Poligrafico dello Stato, da mesi i cassonetti traboccano di rifiuti. «Siamo pronti al ricorso per pagare meno Tari, la tassa sui rifiuti», protesta a nome di un centinaio di residenti Massimo Santucci, presidente del comitato di piazza Verdi.
Dalla lamentela alla denuncia, i cittadini presenteranno ricorso dopo la risposta di Ama alla diffida inviata lo scorso febbraio. «Non risultano sussistenti presupposti previsti dalla normativa sulla tassa sui rifiuti», è stata la risposta spedita al comitato lo scorso giugno dal responsabile di Ama del servizio Tari. Che ha aggiunto: «Eventuali ed occasionali criticità sono da ricollegare non alle attività svolte da Ama quanto piuttosto a contingenti problematiche connesse all’intero ciclo di gestione dei rifiuti». In pratica se la raccolta non funziona è perché non va lo smaltimento successivo dei rifiuti negli impianti.
La lettera della municipalizzata al 100% aggiunge anche che le criticità in alcuni casi sono dovute «al non corretto conferimento dei rifiuti da parte dell’utenza». Quindi la colpa è (anche) dei cittadini incivili, come ribadisce da tempo la sindaca Virginia Raggi che invita a denunciare con video e foto chi abbandona materassi, frigoriferi e altra spazzatura. «Ma da noi i cassonetti sono insufficienti — chiarisce Santucci — soprattutto dopo la recente apertura di nuovi bar e ristoranti».
Adesso l’esasperazione porterà il comitato a un vero e proprio ricorso alla Commissione tributaria provinciale che, come ha raccontato il Corriere lo scorso 12 giugno, ha imposto ad Ama il dimezzamento della tassa a un cittadino di Fidene, Mauro di Fresco, che battagliava da 5 anni. Cittadini soli e inascoltati nonostante gli sforzi dell’assessora comunale all’Ambiente, Pinuccia Montanari, che ieri ha ricordato come il sistema dei sacchetti con il chip porterà entro il 2021 tutta la città alla
tariffazione puntuale, «chi meno inquina, meno paga». Ma è una misura troppo lontana nel tempo.
«Al momento paghiamo ad Ama una tariffa del tutto inadeguata alla qualità del servizio fornito», insiste Santucci. E la preoccupazione adesso è anche sotto il profilo igienicosanitario. «I cassonetti sono stati allontanati dagli esercizi commerciali in zone buie a ridosso del palazzo dell’ex Poligrafico dove sono in corso i lavori edili». Nella piazza le maestranze stanno trasformando il monumentale edificio del ‘900 di 54 mila metri quadrati in un hotel extra lusso della catena Rosewood,con 200 camere, centro congressi, ristoranti, piscina, spa, oltre a circa 50 residenze private gestite dallo stesso operatore alberghiero. «Ma la raccolta differenziata “porta a porta” per i commercianti e residenti qui ancora non c’è».
❞ Paghiamo ad Ama una tariffa inadeguata alla qualità del servizio fornito Massimo Santucci
Carenza «Qui i cassonetti sono del tutto insufficienti»