SEGNALI BUONI DAL FUTURO
C’era una volta la Capitale del Mondo. Ambire ora che Roma torni a essere caput mundi è troppo. Altro è desiderare che i servizi, anche privati, si adeguino ad alcuni standard internazionali. Ben venga la spinta dall’alto di una leadership o dal basso di mille fermenti radicati sul territorio: imprese, scienziati, attivisti o altro. O dall’esterno, se, ad esempio, un operatore globale come Amazon, in pochi click, offre consegne immediate nel prezzo d’abbonamento, pur di conquistare ordini e nuovi clienti cui vendere altro. Per economisti alla Schumpeter, l’innovazione imprenditoriale è distruzione creativa. Specie se cambia gli schemi cui si era abituati. Gioiranno adesso i clienti del colosso digitale; meno i commercianti romani che certo hanno di che rischiare, ma anche uno stimolo a innovarsi, magari per offrire altri servizi, diversi e migliori. Intanto, alla Stazione Termini, nell’incubatore di imprese Luiss EnLabs, Facebook apre uno spazio per lo sviluppo delle competenze digitali. È giustamente detto con orgoglio: l’ecosistema si arricchisce e si aiuta a sviluppare l’economia futura. Come per l’Apple Academy di Napoli, non è un caso che ciò si realizzi in veri capoluoghi della creatività: città dove trovi tanto di quel talento che fa fatica a sbocciare. Ci sono problemi, è vero, ma esistono soluzioni, se messe in campo come si deve. Si chiamano idee, coraggio e competenze, e trasformano i rischi in opportunità.