Roma, buio al Bernabeu Il Real Madrid è spietato, esordio da dimenticare
Il Real domina al Bernabeu. De Rossi: «Noi migliori rispetto a quanto abbiamo fatto vedere finora»
Troppo forte il Real Madrid e troppo fragile la Roma per sperare in un miracolo: al Bernabeu l’esordio in Champions League dei giallorossi finisce con una pesante sconfitta. Il Real infatti stradomina e timbra il 3-0 grazie ai gol spettacolari di Isco nel primo tempo, di Bale e Mariano nella ripresa.
Ha rischiato il tutto per tutto, Eusebio Di Francesco, ma non è riuscito ad invertire la tendenza di questo inizio di stagione e la Roma è uscita sconfitta 3-0 (gol di Isco, Bale e Mariano Diaz) contro il Real Madrid. La decisione più inaspettata è stata senza dubbio quella di schierare dal primo minuto Nicolò Zaniolo.
L’ex interista ha stabilito così un piccolo record, aggiungendo l’esordio in Champions League («Nulla è casuale, non è stato sorteggiato e se ha giocato titolare è perché lo ha meritato», le parole del d.g. Mauro Baldissoni) alla convocazione in Nazionale, senza avere nelle gambe nemmeno un minuto di serie A.
Una scelta coraggiosa, quella del tecnico giallorosso, ma anche un messaggio diretto ad altri due giovani che finora stanno deludendo: Lorenzo Pellegrini e Bryan Cri- stante. Il primo è entrato dopo 54 minuti proprio al posto di Zaniolo, il secondo, a segno domenica scorsa contro il Chievo, è rimasto in panchina. Un altro messaggio Di Francesco lo ha mandato a Justin Kluivert, spedito in tribuna visto che in Champions, a differenza della Serie A, in panchina possono andare solo sette calciatori. Alla lettura della formazione si è capito che la frase sibillina dell’allenatore abruzzese («A volte una “tribunetta” può aiutare molti giocatori che pensano di essere già maturi») nella conferenza stampa della vigilia era rivolta principalmente all’olandese.
In difesa dell’ex attaccante dell’Ajax è arrivato Monchi. «Qualcuno deve uscire dalla lista - le parole del direttore sportivo - non è come in campionato. Siamo felici del percorso di Kluivert, ma è un ragazzo del ‘99, anche Cengiz Under ha avuto gli stessi momenti lo scorso anno».
Tra i meno peggio, oltre al portiere Olsen che ha evitato che il risultato assumesse connotati tennistici, Daniele De Rossi. «Quando giochi - le sue parole a fine gara - contro una squadra che ti fa correre a vuoto, ci sta che ti possa demoralizzare. Questa è una delle loro qualità, abbiamo avuto qualche occasione per essere pungenti in contropiede ma loro hanno difensori fortissimi, fargli gol non è facile, magari saremo più fortunati la prossima volta. Io ho visto qualche piccolo miglioramento nell’atteggiamento rispetto alla gara col Chievo. Abbiamo lottato, abbiamo cercato di difenderci: in passato, in gare come queste abbiamo preso anche qualche schiaffo più sonoro».
Difficile fare un’analisi di quello che si è visto in campo. «Una partita così si può leggere in tanti modi tatticamente, ma quando giochi contro calciatori così forti ci può stare di andare in inferiorità numerica. Il Real è una grande squadra, anche noi siamo forti, non come loro ma dobbiamo renderci conto che siamo migliori rispetto a quello che abbiamo fatto vedere finora».
Il tecnico Eusebio Di Francesco
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Il capitano
Ho visto piccoli miglioramenti nell’atteggiamento rispetto al Chievo
è sintetico: «Le nostre giocate prive di qualità, questo il difetto principale. E contro squadre così forti non te lo puoi mai permettere».