Lazio, l’Europa League nel deserto Inzaghi rivoluzione, ne cambia otto
Stasera con l’Apollon, Olimpico vuoto. Solo 3 big: Milinkovic, Luis Alberto e Acerbi
Avranno la sensazione di giocare nel giardino di casa, con amici e parenti attorno, perché l’Olimpico stasera (fischio d’inizio alle ore 18.55) sarà quasi deserto: gli spettatori saranno diecimila, forse meno, del resto l’appeal di Lazio-Apollon Limassol non è elevato, né l’orario è invitante.
Eppure per qualcuno dei biancocelesti questa partita somiglierà a un grande evento: c’è chi è al debutto nella nuova squadra, chi è all’esordio stagionale, chi ha semplicemente voglia di mettersi in evidenza per far capire al tecnico Simone Inzaghi che il suo posto non è la panchina, ma il campo.
Lui, Inzaghi, quello che non cambia mai formazione (nelle ultime tre partite di campionato hanno giocato gli stessi undici), stavolta la ribalta. Rispetto alla sconfitta esterna contro la Juventus e alle vittorie striminzite, entrambi per 1-0, contro Frosinone ed Empoli getterà nella mischia sette o – più probabilmente – otto giocatori nuovi.
I superstiti? L’intoccabile Acerbi, l’equilibratore della difesa, l’uomo che ha contribuito a trasformare la Lazio da colabrodo a fortino; Milinkovic-Savic, al quale non è stata risparmiata a caso l’ultima parte della gara di domenica; Luis Alberto, ma soltanto perché Correa in Europa è fuori causa per una squalifica rimediata nella scorsa stagione con il Siviglia.
Sembrava potesse essere utilizzato anche Lulic, però le ultime indicazioni lasciano pensare che ci sarà anche il debutto da titolare di Durmisi: finora non ha convinto nessuno, ma è giusto dargli un’opportunità pure per giustificare la scelta della società di portarlo a Roma.
Tra le tante novità, oltre al terzino danese, c’è interesse soprattutto per l’assetto difensivo. L’infortunio di Radu e il recupero non ancora completo di Luiz Felipe obbligano Inzaghi a schierare accanto ad Acerbi due elementi che finora hanno giocato solo in emergenza: Bastos e Caceres. Due riserve, insomma. Saranno pronti per fronteggiare non soltanto l’attacco dell’Apollon (e si può fare), ma anche quelli di Genoa, Udinese ed eventualmente Roma?
Alle loro spalle ci sarà Proto, portiere d’esperienza, e an- che questa è una novità: nella scorsa stagione Inzaghi era costretto a schierare Strakosha in tutte le coppe per l’inconsistenza di Vargic; adesso esiste un’alternativa di affidabilità superiore. E curiosità c’è anche per Badelj, il quale è stato titolare al debutto in campionato per la squalifica di Leiva, ma adesso dovrebbe essere in condizione migliore avendo smaltito il lavoro della preparazione estiva.
Proprio il brasiliano, nelle ore di vigilia, lo ha esaltato: «Ha una bella carriera e tanta qualità: se giochiamo insieme qualcosa nella squadra cambia ma io voglio stare in campo con quelli forti, e lui lo è».
E poi, nel deserto dell’Olimpico, assieme a tutti quelli citati, e assieme a Basta e Murgia, ci sarà Caicedo in cerca di gol. La Lazio ha creduto in lui, o semplicemente non è riuscita a venderlo. E allora gli toccherà dimostrare di poter essere il vice Immobile. Quello che non è stato capace di essere nella scorsa stagione.
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L’allenatore Vorrei tanto rigiocare col Salisburgo, avevamo un bel vantaggio e invece è andata male